Clima di fiducia in chiaroscuro per le cooperative della Granda
Pubblicati i risultati dell’indagine condotta dall’Ente camerale in collaborazione con Confcooperative Cuneo, Legacoop Cuneo, AGCI Piemonte e UECoop CuneoPubblicati i risultati dell’indagine condotta dall’Ente camerale in collaborazione con Confcooperative Cuneo, Legacoop Cuneo, AGCI Piemonte e UECoop Cuneo. È proseguito, per il quinto anno, il monitoraggio sul clima di fiducia delle società cooperative della provincia di Cuneo, realizzato dalla Camera di commercio di Cuneo in collaborazione con Confcooperative Cuneo, Legacoop Cuneo, ACGI Piemonte e UECoop Cuneo. Con l’obiettivo di realizzare un data base pluriennale l’indagine si fonda su dati raccolti in forma anonima nei primi mesi del 2022 e riferiti all’anno 2021, con proiezioni sull’anno in corso. L’elaborazione fotografa la realtà e le prospettive del mondo della cooperazione alla luce dell’impatto causato dall’emergenza sanitaria Covid-19 e dall’invasione russa in Ucraina con un’analisi delle dinamiche che, anche all’interno del tessuto imprenditoriale cooperativo, hanno fatto registrare un rimbalzo economico nella prima parte del 2021 e hanno portato, a fine anno, a un rallentamento della crescita.
I risultati dell’indagine sono stati presentati oggi a Cuneo presso la facoltà di Agraria dove, a fine mattinata, in occasione del trentennale della legge 381/91 è stata inaugurata una mostra fotografica itinerante, promossa da Legacoop Piemonte e Confcooperative Piemonte, che si propone di stimolare una riflessione sul mondo della cooperazione sociale. L’incontro, moderato dal giornalista Fabrizio Brignone, ha visto protagoniste alcune imprese del mondo cooperativo che hanno portato la loro testimonianza nell’anno post pandemia. Ha aperto i lavori, evidenziando l’importanza dell’indagine ai fini della comprensione dell’atteggiamento delle cooperative sulle prospettive future, Alessandro Durando vice presidente della Camera di Commercio e presidente di Confcooperative Cuneo: “Lo stato di salute della realtà cooperativa cuneese riflette i dati economici e l'andamento più complessivo della nostra provincia. Non potrebbe essere diversamente essendo una realtà di impresa strettamente interconnessa con il mondo economico e sociale del territorio. Una presenza diffusa e trasversale ai differenti settori. A fronte di difficoltà evidenti legate alle criticità della emergenza sanitaria, del rincaro dei costi legati alle materie prime e all’energia, della guerra in Ucraina, registriamo una tenuta e una volontà di scommettere sul futuro. Una tensione che le associazioni di rappresentanza e le istituzioni devono accompagnare e sostenere”.
Dopo una presentazione di dettaglio dei risultati dell’indagine da parte dell’ufficio Studi della Camera di commercio la parola è passata alle imprese che,
attraverso il loro intervento, hanno offerto un significativo apporto ai risultati dell’indagine. Sono intervenute: Fondazione Banche di Credito Cooperativo Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria - Sergio Marro, presidente; Cartiera Pirinoli di Roccavione - Silvano Carletto, presidente.
La mattinata è proseguita con gli interventi dei presidenti e rappresentanti delle centrali cooperative che hanno portato il loro prezioso contributo alla presentazione. Giuseppe D’Anna, presidente AGCI Piemonte, ha ringraziato per il coinvolgimento dichiarando che “l’analisi dei dati dell’indagine riporta gli effetti dei grandi cambiamenti che hanno caratterizzato l’economia del territorio anche alla luce della pandemia e del conflitto russo-ucraino. I risultati evidenziano, nonostante le criticità, una tenuta del sistema cooperativistico e sono ancora più confortanti se letti alla luce di un crescente interesse delle Cooperative nei confronti del tema dell’innovazione tecnologica e sociale. Credo sia importante ridare nuovo slancio alla formazione professionale e alla riqualificazione perché è da questa strada che passerà il futuro di molte imprese, a partire da quello della cooperazione”.
Renzo Brussolo, responsabile ufficio territoriale di Cuneo LegaCoop Piemonte, ha evidenziato come “il pesante dispiegarsi di eventi negativi, che hanno
caratterizzato questa difficile fase storica, non ha impedito alle nostre Associate di operare per contenerne le conseguenze su imprese cooperative, soci lavoratori e le loro famiglie. Le ripercussioni della crisi non sono state eguali nei diversi settori di lavoro; alcuni comparti sono stati più colpiti e non si può negare che alle conseguenze economiche si sia aggiunto in alcuni un certo scoramento. Lavoreremo per garantire innovazione e crescita, per contrastare ogni forma di scorretta competizione fra imprese e per dare il giusto contributo allo sviluppo di questa provincia che ha saputo reagire alle difficoltà come il Rapporto Cuneo 2022 ha confermato”. Vittorio Marabotto, coordinatore regionale Piemonte di Ue Coop, ha sottolineato che “le risposte ricevute ci raccontano un sistema che non nasconde le innegabili difficoltà vissute dal comparto negli ultimi due anni ma, nonostante questo, emerge l’immagine di cooperative che non perdono la capacità di affrontare la realtà e cercando prospettive sia dal punto di vista della redditività aziendale e delle dinamiche occupazionali sia per le scelte strategiche da mettere in campo con importanti segnali di tenuta dal mondo della cooperazione agricola che continua a rappresentare un asset fondamentale della nostra economia”.
I lavori sono stati chiusi dall’intervento del presidente della Camera di commercio Mauro Gola il quale ha evidenziato come "l'indagine ci restituisce il quadro del comparto cooperativo che non differisce troppo da quello generale, caratterizzato da un sentimento di forte incertezza, ma è proprio in momenti come questi che la cooperazione può aiutarci a ricomporre le tante fratture sociali ed economiche aggravate dalla pandemia e dalla congiuntura politica ed economica internazionale. La ricetta è sempre la medesima: più coesione, più innovazione, più digitalizzazione, più sostenibilità".
Sono altresì intervenuti per un saluto: il sindaco uscente della città di Cuneo Federico Borgna, il senatore Mino Taricco e il presidente Uncem Roberto Colombero. L’indagine sul clima di fiducia ha visto il coinvolgimento di 194 cooperative che costituiscono il 37,8% delle strutture attualmente attive, un campione rappresentativo della diversificazione settoriale che caratterizza la cooperazione. Per il 2021, l’indagine si è arricchita di un focus sulle cooperative con sede fuori provincia e unità locale in provincia di Cuneo. La stima dei risultati per il 2022 è da leggersi anche alla luce del protrarsi della situazione sanitaria critica e del quadro incerto a livello internazionale, condizioni che hanno caratterizzato gli ultimi mesi del 2021 e l’inizio del 2022. Per l’anno in corso risultano prudenti e per lo più stazionarie le previsioni su fatturato, redditività e prospettive occupazionali. La valutazione complessiva che le cooperative intervistate hanno registrato a causa degli effetti della pandemia sulla loro attività vede contrapporsi due opposti schieramenti: mentre il 38,14% delle imprese ha affermato di aver avuto un impatto minimo, con ricadute negative gestibili nel breve/medio periodo, il 35,57% ha riscontrato conseguenze gravi e significative che, in alcuni casi, hanno messo a rischio il proseguimento stesso dell’attività e determinato ricadute negative importanti, in particolare a livello occupazionale. Guardando al 2022 nel complesso il campione si divide a metà tra gli ottimisti e i pessimisti, con un 48,97% moderatamente ottimista.
Un segnale positivo è rappresentato dal fatto che buona parte delle cooperative intervistate (il 57,22%) abbia elaborato o programmato un piano strategico per affrontare il “dopo emergenza”, benché la metà del campione affermi di voler adottare una strategia attendista con il mantenimento dello status quo in attesa del ritorno alla normalità. La propensione a investire in attività innovative evidenzia ancora una volta una frattura: emerge infatti che, mentre il 56,64% degli intervistati ha investito o intende farlo, il 43,36% non ha investito o non prevede investimenti. Nell’arco temporale 2022/2023 sono ancora oltre 3 cooperative su 4 a non prevedere investimenti tecnologici in chiave di Impresa 4.0, presumibile conseguenza della situazione di incertezza e della mancanza del clima di fiducia che si respira ormai dal 2020, anno della pandemia.
Per ciò che concerne la sostenibilità ambientale il 70,62% del campione ritiene, nel corrente anno, di non investire, mentre chi lo fa si orienta verso prodotti e tecnologie green per offrire prodotti e servizi sostenibili e garantirsi un risparmio energetico. In conclusione, a differenza degli anni pre-pandemia in cui il clima di fiducia delle imprese cooperative era caratterizzato da un moderato ottimismo, l’indagine del 2021, come quella del 2020, evidenzia una situazione di chiaro-scuro in cui emerge che, a fronte di una parte di imprese che è riuscita a fronteggiare la crisi e ora appare sostenuta da una discreta ripresa, ci sia una parte, altrettanto significativa numericamente, che ha risentito in misura importante delle ricadute della pandemia e senza aiuti concreti e urgenti potrebbe non riuscire a restare sul mercato.
Investire in innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale risulta pertanto indispensabile per le realtà del settore cooperativo al fine di avere maggiori
opportunità di crescita e di sviluppo e una migliore disposizione ad affrontare le sfide del mercato; in questo frangente, la Camera di commercio di Cuneo e le centrali cooperative del territorio svolgono un ruolo decisivo di sensibilizzazione nei confronti delle imprese cooperative.
Il report completo dei risultati dell’indagine è consultabile alla pagina dedicata del sito istituzionale della Camera di commercio di Cuneo.
c.s.
CUNEO Cooperative