Coldiretti Cuneo: "Risposte chiare e tempi certi sulla PAC"
I vertici provinciali dell'organizzazione agricola: "Urgente un cambio di passo, dalla semplificazione alla moratoria dei debiti delle imprese"Ci aspettiamo che sulla PAC la Commissione europea dia risposte chiare in tempi certi alle nostre richieste. È quanto afferma Coldiretti Cuneo in vista della presentazione della nuova proposta legislativa per semplificare alcune norme della Politica Agricola Comune, che verrà esaminata nel vertice dei leader UE del 21 e 22 marzo.
Per le imprese agricole la Coldiretti chiede la semplificazione e riduzione degli oneri burocratici, la sospensione degli obblighi sulla condizionalità ambientale, la revisione delle regole sugli aiuti di Stato per consentire una moratoria dei debiti, l’introduzione del principio di reciprocità negli scambi commerciali, impegni sulle pratiche sleali, più risorse per la sicurezza alimentare e chiarimenti sul dossier Ucraina perché il costo dell’allargamento non può essere pagato dagli agricoltori europei.
“Le aziende non possono più sopportare imposizioni burocratiche, follie e fenomeni che mettono a rischio il loro reddito. Per evitarlo dobbiamo porre fine all’aumento di adempimenti, obblighi e costi legati all’applicazione della condizionalità ambientale” dichiara il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada.
“Norme troppo stringenti e spesso svincolate dalla realtà – spiega il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu – che ne hanno reso di fatto impossibile l’applicazione nelle campagne, già colpite dall’aumento costante dei costi di produzione e un corrispondente calo dei prezzi agricoli. Chiediamo, dunque, di eliminare da quest’anno le eventuali sanzioni a carico degli agricoltori e di procedere alla cancellazione definitiva dell’obbligo di tenere il 4% di terreni incolti, in quanto la semplice deroga non è sufficiente”.
“In Europa – aggiunge il Presidente Nada – deve valere anche il rispetto del principio di reciprocità con un netto stop all’ingresso di prodotti da fuori dei confini Ue che non rispettano i nostri stessi standard”.
c.s.
CUNEO Coldiretti