Coldiretti Piemonte, clima: "Necessario un tavolo di confronto regionale per gestione risorse idriche"
"Passare da governare le emergenze alla programmazione, con particolare attenzione alle modalità di impiego, allo sviluppo delle infrastrutture ed al sistema regionale degli enti irrigui"“Serve aprire un tavolo regionale per avviare un costruttivo confronto sul tema della gestione delle risorse idriche e, quindi, creare le condizioni per concretizzare percorsi di valorizzazione così da rispondere alle diverse esigenze in termini di utilizzo potabile, irriguo ed industriale, con ricadute importanti anche a livello ambientale”. È quanto chiedono Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale, nell’inviare alla Regione una specifica comunicazione visto il cambiamento climatico in atto e le scarse piogge che stanno portando siccità, mettendo a serio rischio la prossima campagna agraria.
L’annata 2021 si era chiusa con un deficit pluviometrico di circa il 17% a causa delle scarse precipitazioni di dicembre. Il mese di gennaio è stato molto secco, si sono registrati 4.6 mm di pioggia media in regione, il 4° più secco dopo il 1989, il 1993 e il 2005, e ha ulteriormente aggravato la situazione nel breve periodo tanto che l’anomalia negativa di pioggia in Piemonte dall’8 dicembre 2021 ad oggi varia tra i -45 mm e i -100 mm con le zone più in affanno a nord attorno al Lago Maggiore e sui rilievi meridionali al confine con la Liguria.
“Occorre non solo individuare modalità efficienti ed efficaci per governare l’emergenza, ma anche avviare un processo attraverso il quale porre la necessaria attenzione al tema delle infrastrutture irrigue e, quindi, ad incrementare la capacità di conservazione, per utilizzare l’acqua nei momenti di maggior idroesigenza superando l’attuale condizione di diffusa dispersione - continuano Moncalvo e Rivarossa -. Vanno coinvolti tutti i soggetti interessati, superando l’attuale frammentazione anche in termini di competenze amministrative, in modo tale che sia possibile, come Piemonte, definire un piano strategico unitario che, nel medio termine, consenta di individuare ed attuare i necessari interventi strutturali”.
c.s.
CUNEO Coldiretti