"Come e a chi affideremo le sorti della Provincia?"
Riceviamo e pubblichiamo le riflessioni di un gruppo di esponenti cuneesi di Fratelli d'ItaliaRiceviamo e pubblichiamo.
Egregio Direttore,
siamo esponenti di Fratelli d’Italia, appartenenti alla destra politica che ha proposto per le istituzioni il sistema presidenzialista fin dagli anni 1970 don la “Nuova Repubblica” proposta dalo M.S.I. guidato da Giorgio Almirante. Nel 1993, con la riforma degli enti locali, si giunse alla elezione diretta da parte del popolo italiano del presidente della Regioni, della Province e dei Sindaci. Oggi, come risulta anche dalle vicende per la elezione del presidente della Repubblica, è sempre più di attualità la riforma dello Stato in senso presidenziale. A livello territoriale la legge Delrio del 2014 ha depotenziato le Province, storico ente intermedio fra Regioni e Comuni, e ha tolto la facoltà ai cittadini di votare direttamente i propri rappresentanti. Gli effetti negativi della riforma introdotta dal governo Renzi hanno fatto sollevare critiche sostanziali da parte di politici e amministratori di vario schieramento. L’azione dell’on. Variati del Pd, presidente dell’Unione delle Province Italiane fino al 2018 e del nuovo presidente dell’U.P.I. De Pascale (anch’egli del Pd) su pressione trasversale dei Presidenti di Provincia hanno ottenuto modifiche positive dal Governo per quanto riguarda i finanziamenti, la durata in carica e le indennità agli amministratori.
Ma le conseguenze della confusione di funzioni e dei tagli finanziari persistono. Nessuna disposizione è stata adottata per l’accorpamento di varie province secondo criteri di razionalizzazione e contenimento di spese. Teniamo conto che negli anni a cavallo del 1990-2000 sono state istituite numerose nuove province per motivi chiaramente clientelari e di potere partitocratico. Per esempio, oggi la Lombardia ha 12 province, l’Emilia Romagna 9, la Puglia 6, la Calabria 5, la Sardegna 5, le Marche 5. Ma soprattutto è stata bloccata la richiesta di reintrodurre la elezione diretta del Presidente e dei Consiglieri provinciali da parte di tutti i cittadini, in modo da esprimere la rappresentanza di tutte le aree del territorio. Il ritorno all’elezione diretta lo vuole lo schieramento politico di centro-destra, mentre sono contrari il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle, che ritengono così di contare su più ampie possibilità di potere. E’ perciò una questione di calcolo politico teso anche a non procurare rotture nell’eventuale percorso parlamentare. La Provincia di Cuneo nei prossimi mesi dovrà eleggere il proprio Presidente, ma tale facoltà sarà esclusiva competenza dei consiglieri comunali eletti nei vari Comuni. La mancanza si una forte guida politica pregiudica la ricostituzione e l’azione dell’Ente. Nello scorso mese di ottobre abbiamo per forza di cose eletto consiglieri provinciali in gran parte inesperti e sconosciuti alle comunità. Peggio sarà affidarsi a coloro che al vertice dispongono delle candidature, fra cui scegliere nella cerchia dei consiglieri comunali in carica, un Presidente che dovrebbe essere di prestigio e avere le competenze per ricoprire quel ruolo. La memoria corre naturalmente a Presidenti del passato come Bonino, Quaglia, Costa, Gancia.
Da qui un appello ai parlamentari cuneesi del centro-destra perché rinnovino per tempo alla apposita Commissione istituita nel luglio 2021 dal ministro degli Affari Regionali Gelmini per la riforma della legge Delrio un intervento per ripristinare la elezione diretta da parte del popolo del Presidente della Provincia. Comunque, qualche iniziativa è da prendere, se non vogliamo ridurci all’ultimo a dipanare il problema di come e a chi affidare le sorti della nostra Provincia.
Ringraziamo per l’attenzione.
Paolo Chiarenza (ex consigliere provinciale)
Guido Giordana (sindaco di Valdieri)
Alberto Anello (ex consigliere provinciale)
Fabio Mottinelli (consigliere comunale Ceva)
Maurizio Occelli (consigliere comunale Savigliano)
Luca Ferracciolo (Borgo San Dalmazzo)
Denis Scotti (consigliere comunale Argentera)
Enzo Tassone (Peveragno)
Mario Pinca (Saluzzo)
Vanda Valerio (Busca)
Paolo Radosta (Saluzzo)
Paolo Barabesi (consigliere comunale Cavallermaggiore)
Redazione
CUNEO Provincia