Commissioni riprese in streaming, altolà della maggioranza: “Valutiamo i costi”
Bongiovanni (Cuneo Mia) porta la questione in Consiglio dopo le polemiche su piazza Europa. Noto (Pd) risponde secco: “Facebook è morto, lo guarda solo lei”Alla vigilia del conflitto mondiale, dal balcone di piazza Venezia risuonava un aut aut consegnato alla storia: “Volete burro o cannoni?” chiedeva Mussolini alle folle. In tempi di rincari energetici, le amministrazioni pubbliche si trovano a far fronte ad alternative più prosaiche, dettate dai costi di riscaldamento.
Succede a Cuneo, nel momento in cui si discute sulla trasmissione in streaming delle commissioni consiliari. Un tema portato all’attenzione del Consiglio comunale da Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia), sulla scorta delle recenti polemiche. Il mese scorso l’associazione Di piazza in piazza aveva infatti protestato per la decisione di non trasmettere la seduta della commissione su piazza Europa “perché il farlo avrebbe avuto dei costi e perché avrebbe creato un precedente”.
Bongiovanni ha chiesto con una mozione d’indirizzo di assicurare la possibilità di assistere online alle commissioni: “Le commissioni consiliari sono pubbliche e molti cittadini, anche per problemi di salute, di lavoro o personali, non possono parteciparvi pur avendone diritto: lo stesso può accadere al consigliere impossibilitato, magari perché ammalato. Abbiamo già le riprese del Consiglio comunale che rappresentano una grande prova di trasparenza: le visualizzazioni sono centinaia”. Il consigliere della coalizione di sinistra civica ha aggiunto a questo proposito: “Dobbiamo tenere conto che i social fanno ormai parte della nostra quotidianità e il nostro Comune dispone di una pagina Facebook: motivo in più per utilizzare anche questa possibilità per le commissioni consiliari. Per una diretta Facebook basta una semplice ripresa da una telecamera fissa”.
A nome della maggioranza ha replicato la consigliera Serena Garelli (Centro per Cuneo), ricordando che la scelta di riportare le commissioni in presenza - senza dirette su YouTube, come invece avviene per il Consiglio - ha una motivazione pratica: “Per cercare di contenere il più possibile i costi energetici le commissioni si tengono tutte in sala Vinaj. Quella sala si può riscaldare in modo indipendente dal resto della struttura, mentre così non avviene per la sala del Consiglio: sala Vinaj, però, non è dotata di un impianto per la trasmissione in streaming”. Ulteriori perplessità, non solo tecniche, giungono dal capogruppo del Pd Carmelo Noto: “Non basta una telecamera. A me preme più che un consigliere possa intervenire da casa che far vedere la commissione dall’esterno. La commissione è già pubblica”.
Da Noto anche una “frecciata” al collega di opposizione riguardo all’idea della diretta Facebook: “Facebook ormai è morto come social: lo guarda solo lei”. Osservazione che coglie nel segno se ci si riferisce al calo di iscritti nelle nuove generazioni (dove dominano Instagram e TikTok, “contenitori” poco indicati per le dirette istituzionali), meno se si considera che la piattaforma ideata da Mark Zuckerberg è ancora di gran lunga la più frequentata, con 2,9 miliardi di utenti censiti quest’anno.
Ad ogni modo, i consiglieri all’unanimità hanno impegnato sindaco e giunta ad “approfondire e valutare la possibilità della diretta streaming delle sedute delle commissioni” attraverso un’analisi di costi e benefici che dovrà tenersi in apposita seduta consiliare. In quella sede si riproporrà il dilemma tra “burro o cannoni”, aggiornato al bilanciamento tra trasparenza istituzionale e costo dei termosifoni.
Andrea Cascioli
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