Completamento Asti-Cuneo, basta con i modi 'sabaudi': parte la protesta oltranzista
Il 26 marzo tutte le istituzioni cuneesi saranno a Roma per 'scuotere' il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli
Nel mese di settembre una delegazione cuneese era stata ricevuta a Roma dal ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli per discutere del completamento dell'Asti-Cuneo. Nonostante le rimostranze dei mesi successivi sulla realizzazione dei nove chilometri mancanti tra Roddi e Cherasco non sono arrivate risposte dal ministro. Nessuna risposta neanche dopo la protesta davanti alla Prefettura di Cuneo del 16 novembre scorso con la consegna di un documento al Prefetto da far pervenire al Governo. Nessuna risposta alle lettere del presidente della Provincia, Federico Borgna, che il 26 di ogni mese scrive al ministro per sollecitare una soluzione.
Una serie di azioni che non hanno sortito effetti, e allora lo stesso Borgna ha convocato per oggi, venerdì 15 febbraio, presso la Provincia, i 247 sindaci della Granda (e molte associazioni di categoria e non) per definire un 'cronoprogramma' della mobilitazione con cui le istituzioni chiederanno il completamento dell’autostrada A33 Cuneo-Asti. Le modalità e i panni 'sabaudi' verranno presto dimessi. Il 26 febbraio ci sarà una manifestazione a Cherasco, poi inizierà un presidio permanente sotto la prefettura di Cuneo che, dopo un mese, il 26 marzo, si sposterà a Roma sotto la sede del ministero delle Infrastrutture.
L'assemblea odierna è stata molto partecipata, erano presenti esponenti delle associazioni di categoria, della politica.“Non è un tema Cuneese o Albese, ma riguarda tutta la Granda. Il completamento di quest’infrastruttura porterebbe benefici a tutti. Questo è un credito che tutta la provincia di Cuneo ha nei confronti dello Stato, non ha un colore politico” ha ribadito Borgna in avvio.
Maurizio Marello, sindaco di Alba, ha affermato, senza peli sulla lingua: “Viene il sospetto che questo fosse un disegno preordinato per gestire quello che poi è stato realizzato e ottenere i soldi che in parte ha ottenuto. Una situazione che in questo paese si è verificata anche da altre parti e che ci ha toccato da vicino. E’ un continuo ricominciare da capo, ma è una storia da cui vorremmo uscire”. Luca Crosetto, presidente di Confartigianato e Ferruccio Dardanello hanno sostenuto le ragioni delle imprese: "La misura è colma". Tra i relatori anche l'asessore regionale ai Trasporti Francesco Balocco, il sindaco di Bra Bruna Sibille e Guido Rossi, segretario di Astra che ha tuonato: "L'Asti-Cuneo è il nostro Ponte Morandi".
È stato stimato che ogni mese di ritardo costa al sistema economico provinciale 10 milioni di euro, senza calcolare le conseguenze per la sicurezza della circolazione e la salvaguardia ambientale del territorio. Per concludere i 9,5 km mancanti al percorso autostradale è previsto un costo di circa 350 milioni.
Una serie di azioni che non hanno sortito effetti, e allora lo stesso Borgna ha convocato per oggi, venerdì 15 febbraio, presso la Provincia, i 247 sindaci della Granda (e molte associazioni di categoria e non) per definire un 'cronoprogramma' della mobilitazione con cui le istituzioni chiederanno il completamento dell’autostrada A33 Cuneo-Asti. Le modalità e i panni 'sabaudi' verranno presto dimessi. Il 26 febbraio ci sarà una manifestazione a Cherasco, poi inizierà un presidio permanente sotto la prefettura di Cuneo che, dopo un mese, il 26 marzo, si sposterà a Roma sotto la sede del ministero delle Infrastrutture.
L'assemblea odierna è stata molto partecipata, erano presenti esponenti delle associazioni di categoria, della politica.“Non è un tema Cuneese o Albese, ma riguarda tutta la Granda. Il completamento di quest’infrastruttura porterebbe benefici a tutti. Questo è un credito che tutta la provincia di Cuneo ha nei confronti dello Stato, non ha un colore politico” ha ribadito Borgna in avvio.
Maurizio Marello, sindaco di Alba, ha affermato, senza peli sulla lingua: “Viene il sospetto che questo fosse un disegno preordinato per gestire quello che poi è stato realizzato e ottenere i soldi che in parte ha ottenuto. Una situazione che in questo paese si è verificata anche da altre parti e che ci ha toccato da vicino. E’ un continuo ricominciare da capo, ma è una storia da cui vorremmo uscire”. Luca Crosetto, presidente di Confartigianato e Ferruccio Dardanello hanno sostenuto le ragioni delle imprese: "La misura è colma". Tra i relatori anche l'asessore regionale ai Trasporti Francesco Balocco, il sindaco di Bra Bruna Sibille e Guido Rossi, segretario di Astra che ha tuonato: "L'Asti-Cuneo è il nostro Ponte Morandi".
È stato stimato che ogni mese di ritardo costa al sistema economico provinciale 10 milioni di euro, senza calcolare le conseguenze per la sicurezza della circolazione e la salvaguardia ambientale del territorio. Per concludere i 9,5 km mancanti al percorso autostradale è previsto un costo di circa 350 milioni.
s.m.
CUNEO cuneo - Maurizio Marello - Federico Borgna - Alba - Provincia - Granda - Autostrada - Milioni di euro