Concerto off-limits per i disabili? Prato Nevoso respinge le accuse delle 'Iene'
La società che gestisce il comprensorio smentisce il video pubblicato da una sedicenne e rilanciato dalla trasmissione Mediaset dopo l'Open Season con Fred De Palma: 'L'area riservata ai disabili c'era'Voleva partecipare al concerto del suo idolo Fred De Palma a Prato Nevoso, lo scorso 7 dicembre, ma non ha potuto a causa dell’assenza di un’area disabili. E’ questa la versione che una sedicenne affetta da disabilità motorie ha affidato ad un video, ripreso poi anche dalle “Iene”. “Di solito abbiamo sempre trovato organizzatori sensibili e attenti a chi è meno fortunato, - ha raccontato il padre nel video pubblicato sul sito della popolare trasmissione Mediaset - che non facessero sentire mia figlia diversa. È successo che dopo aver contattato l’organizzazione dell’evento di Prato Nevoso e aver chiesto delucidazioni su ingresso, area disabili - che ricordo è prevista per legge in tutti gli eventi - logistica e ogni minimo particolare affinché Denise potesse godersi la serata in totale sicurezza e serenità, mi è stato risposto che non era stata attrezzata alcuna area disabili”. Accuse pesanti, quelle mosse nei confronti dell’organizzazione dell’evento che apriva la stagione invernale del Mondolè: “Ovviamente abbiamo deciso di non portare Denise a questo evento, che potenzialmente avrebbe potuto diventare un'altra Corinaldo”, ha attaccato ancora il padre della giovane.
La Prato Nevoso Spa, società che gestisce il comprensorio, ha affidato al proprio sito internet la replica, dichiarandosi “stupita e dispiaciuta dalla ricostruzione fatta dalla ragazza”: “Nei giorni prima dell’evento siamo stati contattati dalla famiglia che ci chiedeva indicazione su come raggiungere il palco per poter assistere, nell’area disabili prevista per legge, al concerto. Sono seguiti confronti da parte del nostro staff con la giovane per spiegare il collocamento della zona riservata. Per motivi di sicurezza, trattandosi di un evento che richiama ogni anno più di diecimila persone e in virtù della particolarità della festa proprio sulle piste da sci e in notturna si è però deciso di allestire l’area non sotto il palco ma nelle sue vicinanze, a circa 20 metri, proprio vicino alla rampa di accesso e uscita dalla conca, luogo di svolgimento del grande evento. Consentendo comunque, a tutte le persone con problemi di disabilità, di poter comodamente assistere allo svolgimento del concerto in un’area appunto di prossimità al palco stesso. In questi casi la sicurezza viene prima di tutto, cercheremo sicuramente di migliorarci ancora per i prossimi eventi”.
La società respinge le accuse smentendo la ricostruzione della giovane, che nell’articolo pubblicato dalle “Iene” viene chiamata Denise: quanto sostenuto da lei e dal padre, insomma, sarebbe semplicemente falso: “Siamo profondamente dispiaciuti per l’accusa che ci è stata mossa da Denise e dalla sua famiglia. E lo siamo ancora di più perché Prato Nevoso è una stazione che ha un’attenzione particolare per la disabilità. Da anni, infatti, siamo in prima linea per sostenere concretamente questo mondo. Prova ne è la collaborazione ormai decennale con Discesa Liberi, l’associazione che si occupa di permettere ad atleti disabili di affrontare competizioni e allenamenti sugli sci, la presenza qualificata di maestri di sci formati ad hoc per allenare disabili, i giovani con disabilità che ogni anno arrivano sulle nostre piste direttamente dall’Inghilterra per sciare insieme ai nostri professionisti. Non solo: l’anno scorso un’atleta a noi molto cara, Ilaria Naef, ha stabilito il nuovo record del mondo di salto mortale con la carrozzina proprio sulle nevi di Prato Nevoso. E prova ancora ne sia il fatto che la nostra stazione ospiterà, a breve, l’unica tappa italiana di coppa del mondo di sci alpino paraolimpico”.
Nella sua replica, infine, la Prato Nevoso Spa inserisce le testimonianze dirette di chi si occupa di disabili nel comprensorio monregalese: da Lorenzo Repetto, presidente della già citata Discesa Liberi, a Vanni Oddera, campione di freeride, che ha di recente portato sulle nevi del Mondolè un evento che visto coinvolti giovani disabili, passando per Alan Cottle, l’insegnante responsabile del progetto che ogni anno porta a Prato, in febbraio, disabili dalle scuole inglesi.
a.d.
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