Confindustria riparla di nucleare e critica la riduzione dei gas serra: "Così regaliamo mercati alla Cina"
In Sala Michele Ferrero un convegno sul caro energia. Presente anche il leader nazionale della Piccola Industria, Giovanni Baroni: "Serve una semplificazione a livello normativo"L’esplosione del conflitto tra Russia e Ucraina, intervenuto in uno scenario internazionale già provato dalla pandemia da Covid-19, ha provocato un aumento vertiginoso del costo delle materie prime, tra cui l’energia. Per l’anno appena iniziato le aspettative non sono particolarmente rosee. Gli imprenditori temono l’incertezza, sia per quanto riguarda la sicurezza degli approvvigionamenti, sia per il progressivo esaurirsi delle risorse a disposizione degli organi competenti per far fronte agli alti livelli di prezzo. È con queste premesse che la Piccola Industria di Confindustria Cuneo ha organizzato (ieri sera, mercoledì 11 gennaio) un partecipato convegno sul tema in Sala Michele Ferrero.
Padrone di casa, insieme al leader degli industriali Mauro Gola, il presidente della Piccola Industria Alberto Biraghi, che ha fatto il punto della situazione in campo energetico: “Qualche passo avanti è stato fatto con il Price cup, ma non è sufficiente - ha spiegato -. La guerra in Ucraina non si è fermata e il tema è attualissimo. Per noi non è facile confrontarci nel mercato internazionale con un gap importante dato dal costo dell’energia”. L’amministratore delegato della Valgrana di Scarnafigi, azienda agroalimentare di prodotti caseari, ha poi sciorinato la sua ricetta: “Se in questo paese vogliamo essere competitivi bisogna pensare a un piano energetico pluriennale - ha dichiarato -. Dobbiamo iniziare a parlare del nucleare di quarta generazione, è imprescindibile".
L’ospite d’onore, oltre ai rappresentanti del mondo politico - la sindaca di Cuneo Patrizia Manassero e il presidente della Provincia Luca Robaldo -, è stato il presidente nazionale della Piccola Industria e vicepresidente di Confindustria Italia Giovanni Baroni: “Le nostre piccole imprese stanno affrontando l’emergenza energetica da un anno - ha detto -. Siamo tragicamente abituati all’aumento dei prezzi. Le strategie adottate sono state le riduzione dei consumi e l’investimento su forme alternative, ma serve una semplificazione a livello normativo”. Baroni non ha mancato di proporre esempi efficaci: "Dalla realizzazione di un impianto fotovoltaico all’effettiva messa in esercizio possono passare diversi mesi, i soggetti pubblici possono metterci molto tempo a fare gli allacciamenti necessari”. Al momento i problemi maggiori riguardano i costi, tema della serata. “Nel 2022 abbiamo visto degli interventi sulle bollette per diminuire i costi delle imprese - ha detto Baroni -. Il Governo ha reintrodotto gli oneri in bolletta sopra i 16,5 Kw, abbiamo chiesto si tornasse a un azzeramento di questi oneri, che colpiscono in particolare le piccole imprese”.
Non è mancato un cenno alla questione ambientale, ma con un punto di vista diverso rispetto a quello che ultimamente va per la maggiore. Com’è noto, per limitare l’aumento delle temperature globali attorno a 1,5°, la soglia più sicura raccomandata dalla scienza e dall’Accordo di Parigi del 2015 per evitare gli effetti peggiori del climate change, le emissioni nette di gas serra dovrebbero scendere del 43% entro il 2030, rispetto ai livelli del 2010. Un impegno ritenuto troppo gravoso dagli industriali. "L’Europa è responsabile di poco più 7% delle emissioni di Co2, credo sia poco intelligente regalare certi mercati a Paesi che provocano il 33% delle emissioni mondiali”, ha detto Alberto Biraghi. Il riferimento è alla Cina. Da sola, supera la somma delle quattro economie che la seguono: Stati Uniti (12,5%), Unione Europea (7,3%), India (7%) e Russia (5%). Il paradosso evidenziato è che né Pechino, né Washington, né Nuova Delhi aderiscono all'accordo.
La serata è stata moderata dalla direttrice di Confindustria Cuneo Giuliana Cirio. Il momento clou è stato una tavola rotonda, coordinata da Andrea Corniolo, responsabile del Servizio Sicurezza, Ambiente ed Energia di Confindustria Cuneo, e partecipata da Marco Costamagna (MTM Hydro), Lorenzo Gallo (GreenHas Italia), Roberto Meo Colombo (Technofabric) e Riccardo Preve (Preve Costruzioni). Gli imprenditori hanno dibattuto sui temi proposti dai loro leader.
S.M.
CUNEO cuneo - Confindustria