Conitours Cuneo e Caritas mettono in salvo altre due famiglie di profughi ucraini
Nuova missione umanitaria a sostegno degli sfollati: tre adulti e cinque minori sono stati accolti in un appartamento di Cuneo. Ecco il racconto del loro viaggioNella notte di lunedì 21 marzo sono finalmente giunti a Cuneo due famiglie di profughi ucraini composte da un papà, due mamme, quattro bambini e un adolescente.
L’operazione è stata organizzata da Conitours, con l’impegno in prima persona del presidente Beppe Carlevaris, grazie ai propri collaboratori in Polonia e con la sinergia della Caritas Diocesana e dell’associazione Sapori reclusi.
Il coordinamento in Polonia è stato svolto grazie a padre Marek, pastore della chiesa cristiana protestante, a Dimitry e a Barbara Huber Carlevaris, che ha accompagnato i profughi personalmente dalla città di Rzeszow, poi all’aeroporto di Cracovia e con volo Ryanair giunto a tarda serata a Caselle. Di qui con la navetta Conibus fino a Cuneo: le due famiglie sono state ospitate all’hotel Lovera Palace, dove Giorgio Chiesa ha accolto il gruppo e offerto loro il pernottamento.
Dopo le operazioni sanitarie obbligatorie effettuate presso il Meet Point di Cuneo le due famiglie sono state prese in carico dalla Caritas Diocesana di Cuneo e alloggiate in un appartamento in Cuneo, città dove potranno finalmente ritrovare la sicurezza e la serenità che tanto attendevano dopo la drammatica fuga dalle città bombardate.
All’arrivo nell’alloggio assegnato è stato un susseguirsi di emozioni, abbracci e pianti. Ad accoglierli le volantarie della Caritas, Caterina, Cristina, Giusy e Elisabetta, che hanno lavorato una settimana per mettere a punto l’alloggio e i servizi interni. Ognuna di queste persone ha messo tutto il suo cuore per creare calore e vicinanze a queste persone che nel giro di 24 ore si sono ritrovati la loro vita rinchiusa in uno zaino.
Il racconto
“Siamo pronti a partire”: arriva alle prime ore dell’alba di sabato 19 marzo, festa del Papà, la telefonata a Beppe di Barbara dal centro accoglienza di Korchova, in Polonia, ai confini con l’Ucraina.
Prosegue Barbara: “Ci sono due famiglie, due mamme, un papà, tre bambini e un ragazzo che sono scappati dagli orrori della guerra e sono da portare in Italia al più presto”. Momenti di concitazione, bisogna trovare il mezzo di trasporto. Non c’è tempo per un pulmino dall’Italia, in Polonia sono introvabili. Idea: lunedì sera c’è un volo Ryanair Cracovia/Torino, scambio di telefonate con Giorgio di Visitpiemonte, Armando di Conitours, decisione presa: “Prenotiamo”.
La macchina della logistica si mette in moto: a Rzeszow Marek, il pastore della Chiesa cristiana protestante, e Dmitry sanno cosa fare e lo fanno bene. A Cuneo, Caterina e Giampiero della Caritas Diocesana si occupano dell’accoglienza. “Detto-fatto”, è disponibile un appartamento ma bisogna attrezzarlo, pulirlo e riassettarlo per ricevere le due famiglie. I volontari Caritas si mobilitano, sono veloci, organizzatissimi, motivati, felici. Ci sarà da lavorare sodo sabato e domenica e l’appartamento sarà pronto per lunedì. Nel frattempo, dalla Polonia, Dmitry raccoglie le foto dei documenti degli sfollati. C’è un dubbio con un documento di un bambino: è una complicazione per la prenotazione del volo, quasi rassegnato chiamo il call-center Ryanair dove da Milano Giulia, l’operatrice, mi ascolta, capisce, mi mette in attesa, risolve il problema: voli confermati. Fantastica, ho fatto pace con i call-center.
Lunedì mattina si parte da Rzeszow per Krakow, nei trolley gli effetti personali, e quei pochi ricordi più cari che manterranno il legame con la propria terra di Ucraina. La mente di queste persone si porta dietro la casa distrutta, gli amici rimasti, la paura, le bombe. Dmitry, russo di San Pietroburgo, nasconde il suo disagio per quello che sta accadendo, ha fatto la sua scelta già alcuni anni fa trasferendosi in Polonia con la famiglia. Saluti, abbracci, pianti, ringraziamenti. Marek sembra imperturbabile, simula sicurezza per non far preoccupare le famiglie, ma è commosso: una nuova vita attende queste persone in Italia. Domani ricomincerà ad accogliere in Polonia altre mamme e bambini.
Barbara ha scelto di fare il viaggio con le famiglie e li rassicura, racconta della nostra gente e la terra cuneese. In tarda serata il volo è atterrato a Caselle. Controlli della Polizia di Frontiera alla quale Barbara consegna i documenti, le lettere, spiega il problema del documento: gli agenti sono comprensivi, capiscono la situazione, danno istruzioni e lasciano uscire il gruppo. Con Beppe e Giorgio ci incontriamo all’uscita dell’aeroporto, ci salutiamo, cerchiamo di trasmettere sicurezza e tranquillità, perché, più che di parole, di questo le persone hanno bisogno.
Partiamo per Cuneo con un’auto e l’ormai famoso Conibus, arriviamo nella notte in hotel messo a disposizione da Giorgio e Stefania che ci attendono e accolgono le famiglie stanche, riposeranno alcune ore. Martedì mattina affidiamo le famiglie alla Caritas diocesana, dopo i controlli sanitari vengono accompagnati dai volontari in appartamento dove vengono sistemati, aiutati, accuditi.
Non hanno bisogno di essere consolati, lo sguardo è fiero, il viso dei bambini inizia a rilassarsi, i loro occhi finalmente si illuminano. Saranno seguiti e accompagnati dai volontari nel loro percorso di integrazione. Siamo tutti stanchi, ma qualcosa di buono l’abbiamo fatto. Inizia una nuova vita, Il nostro Piemonte, la nostra provincia accolgono, andiamone orgogliosi.
c.s.
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