Convenzione Protezione Alpi: FdI chiede di ampliarla a Torino, Cuneo, Biella, Vercelli, Novara e Vco
Il consigliere regionale cuneese Claudio Sacchetto: "L’estensione sarebbe utile per ampie zone della Regione oggi escluse"È stato depositato in Consiglio Regionale un Ordine del giorno presentato dal gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, prima firmataria la Consigliera Marina Bordese, avente ad oggetto: Estensione della “Convenzione per la Protezione delle Alpi” ratificata in Italia con legge 14 ottobre 1999, numero 403, a tutto il territorio delle Province di Torino, Cuneo, Vercelli, Biella, Novara e Verbano-Cusio-Ossola.
“La “Convenzione per la protezione delle Alpi” – sottolinea il Consigliere Claudio Sacchetto - ratificata in Italia con legge 14 ottobre 1999, numero 403, è stata realizzata tra gli Stati confinanti al fine di coordinarsi nelle azioni di tutela, protezione ambientale, sociale ed economica dell’area alpina. La legge di ratifica italiana prevede che i territori interessati dall'applicazione della convenzione in argomento siano, per il Piemonte, le province di Torino, Cuneo, Vercelli, Biella, Novara eVerbano-Cusio-Ossola. Negli anni successivi alla ratifica della Convenzione per scelta di politica interna sì è invece individuato un perimetro della Convenzione ridotto rispetto agli interi territori provinciali, si è scelto di riferirsi alla normativa delle comunità montane, questo ha portato a limitare i territori ai soli Comuni collocati all'interno delle vecchie comunità montane, facendo si che non possano essere considerati “alpini” alcuni prodotti locali tipici del Comune di Cuneo (a 534 metri sul livello del mare) o Cavour (a 300 mslm), ma possano invece esserlo a Trento (a 194 mslm) o Bolzano (a 262 mslm)”.
Proprio di recente l'Associazione dei Comuni più importanti e facenti parte dell'arco alpino hanno nominato la città di Cuneo, benché non rientrante oggi nel perimetro della Convenzione per la protezione delle Alpi a cui i Comuni medesimi espressamente si rifanno, “Città alpina del 2024”, riconoscendone espressamente la stretta connessione con le sue vallate alpine.
“Data la natura della Convenzione – conclude Sacchetto - soprattutto l’importanza che essa riveste sempre più in materia di organizzazione economica sociale ed ambientale a favore e tutela delle popolazioni e dei territori coinvolti, oltre che di opportunità e valorizzazione ulteriore dei prodotti del territorio in una logica di libero mercato a parità di condizioni, soprattutto tra Stati confinanti, appare di tutta evidenza la necessità di rimettere sollecitamente mano alla questione della definizione dei territori interessati dal perimetro della stessa allargando all’intero territorio delle sei Province piemontesi di Torino, Cuneo, Biella, Vercelli, Novara, Vco”.
Il testo dell’Ordine del giorno si conclude impegnando la Giunta regionale, approfittando anche della Presidenza di turno italiana della Convenzione nei prossimi due anni, ad attivarsi prontamente in tutte le sedi preposte, al fine di valorizzare l’intero territorio alpino piemontese così come individuato dalla Legge 403/1999, sollecitando in tal senso il Governo e i Ministeri competenti affinché vengano cancellati i predetti limiti sopravvenuti, così come previsto dall’art. 1, comma 2 della Convenzione medesima, ossia attraverso la possibilità di una “estensione” del territorio considerato alpino da parte di ogni Stato aderente, semplicemente indirizzando una dichiarazione ufficiale alla Repubblica d'Austria, in qualità di depositario.
c.s.
CUNEO FDI