Coronavirus, anche in Italia l'app per il tracciamento dei contatti: ecco come funzionerà
Firmata l'ordinanza per la stipula del contratto: l'applicazione si chiamerà 'Immuni', utilizzerà la tecnologia Bluetooth e l'adesione sarà volontariaSe n’era discusso molto nelle ultime settimane, ora è ufficiale: anche l’Italia avrà un’app per il tracciamento dei contatti nel tentativo di monitorare e ridurre la diffusione del Coronavirus. L’applicazione per smartphone scelta dal gruppo di lavoro nominato dal Ministero per l’Innovazione da si chiamerà con ogni probabilità “Immuni” ed è stata sviluppata da Bending Spoons, società con sede a Milano, in collaborazione con il Centro Medico Sant’Agostino. Ieri, giovedì 16 aprile, il commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri ha firmato l’ordinanza che dispone la stipula del contratto di concessione gratuita della licenza d’uso, il cui testo era stato stato anticipato da Repubblica. L'ordinanza è la numero 10 del 16 aprile del Commissario straordinario Arcuri ed è stata pubblicata sia sul sito del Governo che sulla Gazzetta Ufficiale.
L’applicazione dovrebbe avere un funzionamento basato sulla tecnologia Bluetooth. Tramite l’app ogni smartphone emetterà ad intervalli regolari un codice identificativo anonimo che sarà “intercettato” dagli altri dispositivi che utilizzano “Immuni” nelle vicinanze, entro qualche metro. Se uno dei proprietari dell’app risulterà positivo al Coronavirus, il sistema consentirà di informare le persone con cui era venuto a contatto nei giorni precedenti. Una volta scaricata, infatti, l'app conserverà in memoria una lista di codici identificativi di tutti gli altri dispositivi ai quali è stata vicino. Una strategia come questa, nella lotta contro la pandemia, è già stata utilizzata da alcuni paesi asiatici, in primis la Corea del Sud.
Secondo quanto trapelato nei giorni scorsi, “Immuni” comprenderà anche un “diario clinico” nel quale ogni utente potrà conservare le informazioni sulle proprie condizioni di salute, con la possibilità di aggiornarlo nel caso di cambiamenti. L’utilizzo dell’app sarà su base volontaria, attraverso il download da App Store e Play Store.
La sperimentazione dell’app - ha detto il commissario Arcuri al TG1 - sarà avviata in alcune regioni “pilota”. Per essere efficace, “Immuni” dovrà essere scaricata dal 60 per cento degli italiani. Un traguardo ambizioso, di certo non semplice da raggiungere.
Bending Spoons fa parte del progetto Pan-European Privacy-Preserving Proximity Tracing (PEPP-PT), una collaborazione avviata a livello europeo per stabilire soluzioni comuni per il contact tracing, che siano al tempo stesso efficaci nel contrasto alla diffusione del virus e in grado di tutelare la privacy degli utenti. Nel documento di presentazione, PEPP-PT spiega di avere pensato a sistemi come il Bluetooth per rilevare eventuali contatti a rischio per il contagio, in modo che i dati siano gestiti in forma anonima e rimangano per lo più sugli smartphone dei singoli utenti. Utilizzando il Bluetooth, inoltre, si ottengono informazioni sui contatti a rischio, ma non vengono salvati o condivisi dati sugli spostamenti né coordinate geografiche.
Era stata la stessa Commissione Ue a indicare le linee guida da rispettare per il sistema di tracciamento: anonimato e niente geolocalizzazione, sì a bluetooth e adesione volontaria.
a.d.
CUNEO coronavirus