'Crisi, burocrazia e cattivo funzionamento Codice appalti fanno fallire le imprese'
Riceviamo e pubblichiamo le riflessioni dell'Associazione nazionale costruttori sulle diverse problematiche del mondo dell'ediliziaTutto è bloccato: le risorse non vengono spese e i cantieri non partono. “Bene fa il Ministro Delrio a richiamare il problema dei ritardati pagamenti delle amministrazioni pubbliche nei confronti delle imprese di costruzioni. Ma si tratta solo della punta dell’iceberg”, sottolinea il presidente dell’Ance, Gabriele Buia. “Il 2017 è stato il decimo anno di crisi per il settore delle costruzioni che ha perso oltre 600mila posti di lavoro. Nonostante un cospicuo aumento di risorse messe a disposizione dagli ultimi due Governi il comparto non solo è fermo, ma continua ad arretrare”, prosegue Buia.
Un sistema andato in tilt a causa di “una burocrazia asfissiante che blocca tutto invece di decidere, di procedure incomprensibili anche per le stesse amministrazioni che le devono applicare e di un Codice appalti che ha completamente fallito l’obiettivo di rendere più efficiente e trasparente il settore, creando tante e tali ulteriori disfunzioni da dover essere ripensato al più presto”.
“Aprire i cantieri per fare manutenzioni, mettere in sicurezza il territorio, avviare e completare opere strategiche è di vitale importanza per il sistema Paese”, aggiunge il presidente dei costruttori, “deve diventare una priorità assoluta ed è per questo che tutto il sistema Ance sta avviando una massiccia campagna di sensibilizzazione dell’opinione pubblica per far sì che il Parlamento e il prossimo Governo si occupino al più presto di questa emergenza nazionale”.
c.s.
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