Cuneo ancora la provincia peggiore in Piemonte per andamento dei nuovi contagi
La curva ha iniziato la fase discendente, ma la soglia di uscita dalla zona rossa è ancora lontana. Intanto si teme "l'effetto Pasquetta"L’incidenza settimanale dei nuovi contagi su 100 mila abitanti della provincia di Cuneo è ancora molto alta, ma la curva ha iniziato la fase discendente. A ieri, lunedì 5 aprile, era di 379, mentre quella regionale è di 302.
Il parametro è stato scelto dal Governo per stabilire il ‘colore’ di un territorio, come oramai risaputo la soglia è di 250 casi. Nei giorni scorsi avevamo già anticipato come un dato così alto costringerà la nostra regione ad altre due settimane di zona rossa (almeno fino al 20 aprile), ma non è escluso che le normative più stringenti possano essere ulteriormente prorogate se non si dovesse raggiungere l’obiettivo entro venerdì prossimo.
Quello cuneese è il dato peggiore del Piemonte - attualmente anche il quarto in Italia, sono messe peggio solo Prato, Aosta e Taranto - e c’è la possibilità, come avvenuto in altre zone del Paese, che nelle prossime settimane possa venire adottata una zona rossa circoscritta alla sola provincia di Cuneo (e forse Torino, ma la situazione è in fieri).
Un altro parametro che preoccupa è quello di occupazione dei posti ospedalieri. Nei giorni scorsi l’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi aveva annunciato una delibera di diunta per trasferire nelle Rsa - “con le dimissioni protette e tutte le precauzioni del caso” - tutte quelle persone che potrebbero già andare via dall’ospedale, ma che al momento non hanno garantita la continuità assistenziale. Ad oggi il dato di occupazione dei posti ospedalieri resta intorno al 60%, anche in questo caso la curva sembra aver appena intrapreso il corso discendente.
Resta da capire quanto rapidamente le curve dei due parametri che tengono la nostra regione in zona rossa scenderanno. Intanto tra gli esperti c’è chi teme un riacutizzarsi dei casi a causa “dell’effetto Pasquetta”, ma per sapere se i cuneesi e i piemontesi abbiano adottato le precauzioni del caso nella tradizionale costinata del lunedì (senza dimenticare il pranzo pasquale) bisognerà attendere qualche giorno. In caso affermativo la curva potrebbe scendere più veloce del previsto e scongiurare nuovi provvedimenti restrittivi.
D’altronde - come sottolineato nei giorni scorsi dallo stesso Icardi - l’andamento generale dei dati dipende dal comportamento dei singoli.
Redazione
CUNEO cuneo - Piemonte