Cuneo, bambini-vigili contro la sosta selvaggia: la proposta in Consiglio
L’idea è di invitare i piccoli a ‘sanzionare’ gli automobilisti indisciplinati con una multa morale. Ma l’assessore Giordano la boccia: ‘Non esponiamoli a rischi’Auto in sosta sui marciapiedi, parcheggi in doppia fila, piazzamenti ‘di fortuna’ sulle strisce o perfino negli stalli riservati ai disabili. La sosta selvaggia è un fenomeno di malcostume che si può notare tutti i giorni nelle vicinanze degli edifici scolastici, in corrispondenza con gli orari di entrata e di uscita degli studenti.
Ora la consigliera di Cuneo per i Beni Comuni Luciana Toselli propone una soluzione ‘creativa’ alla maleducazione di alcuni papà e mamme al volante: la ‘multa morale’. L’idea arriva da Lanciano, in Abruzzo: qui l’amministrazione comunale ha pensato a un sistema per scoraggiare i comportamenti sbagliati sulla strada chiamando in causa i più piccoli.
Si tratta in sostanza di invitare bambini e ragazzi a elevare una sanzione - ovviamente solo simbolica - agli automobilisti che occupano spazi non consentiti nelle vicinanze delle scuole: “Non c’è nessuna conseguenza a parte il senso di colpa degli interessati e l’invito a non rifarlo in futuro. Ma è una forma di responsabilizzazione dei giovani cittadini” spiega la consigliera Toselli.
Piccoli vigilantes crescono, insomma. L’idea però non piace a tutti: dai banchi della destra, Beppe Lauria risponde “mi piacerebbe che si elevassero multe reali piuttosto che morali. Sono favorevole all’introduzione delle ganasce e comunque a un inasprimento delle sanzioni per chi occupa i posti dei disabili”. Allo stesso tempo, però, “occorrerebbe anche verificare la validità dei titoli rilasciati a chi occupa i posti riservati. C’è chi ne approfitta continuando a utilizzare il tagliandino anche quando non ne ha più diritto”.
Non è entusiasta nemmeno l’assessore alle Politiche giovanili Franca Giordano, secondo la quale c’è il rischio di esporre i bimbi a reazioni poco gradevoli da parte degli adulti indisciplinati: “Una comunità che deve affidare ai bambini l’educazione degli adulti ha perso l’orientamento. E del resto è difficile ipotizzare che i destinatari della ‘multa morale’ verrebbero colti dai sensi di colpa, perché altrimenti avrebbero potuto attuare da subito altri comportamenti”.
Andrea Cascioli
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