Cuneo: decine di alberi a rischio abbattimento
Un tarlo asiatico 'Killer delle foreste' ha fatto la sua comparsa a Madonna dell'Olmo. Si tratta del secondo focolaio in Piemonte. L'insetto non è pericoloso per l'uomo, ma potrebbe causare danni all'agricolturaUn insetto fastidioso insidia gli alberi del cuneese. Un tarlo asiatico del fusto, dal nome scientifico Anoplophora glabripennis, è stato trovato in quel di Madonna dell'Olmo, frazione di Cuneo. Si tratta del secondo focolaio comparso in Piemonte in quanto in val di Susa, più precisamente a Vaie, il tarlo ha già fatto la sua comparsa nelle scorse settimane. Per quanto riguarda la situazione pregressa, la Regione sta monitorando la situazione e ha programmato una serie di abbattimenti per evitare che l'insetto, inserito nella categoria 'killer delle foreste' si diffonda ulteriormente.
Per quanto riguarda il caso 'cuneese', a Palazzo civico c'è grande preoccupazione. Nella seduta del Consiglio comunale di mercoledì 26 settembre, l'assessore Davide Dalmasso ha riferito ai consiglieri presenti dello stato delle cose, annunciando una commissione apposita che verosimilmente sarà convocata mercoledì prossimo. Nonostante non sia pericoloso per uomo e animali, il tarlo introdotto accidentalmente nel nostro Paese, potrebbe causare danni incalcolabili al comparto agricolo e forestale, se non adeguatamente confinato e debellato. Al momento sono a rischio abbattimento decine di alberi, ma la situazione è costantemente monitorata.
"Come la cimice asiatica - spiegano i tecnici dell’Agenzia 4A di Coldiretti Cuneo - questo insetto può attaccare tutte le specie di piante, dagli alberi da frutto come meli, peri e pesche alle piante ornamentali, sia coltivate come gli aceri sia selvatiche come le betulle e i salici. Il tarlo asiatico produce nel fusto e nei rami i tipici fori dei tarli e si diffonde con grande rapidità, con danni potenziali gravissimi per aziende frutticole, vivai e aziende dedite alla silvicoltura”.
Non solo. In caso di espansione massiva, i rischi riguarderebbero non solo le imprese agricole ma anche, indirettamente, tutta la popolazione, poiché le piante colpite da tarlo asiatico, debilitate e fragili alle sollecitazioni, ad esempio del vento, rischiano di collassare. “Sin dal mese di agosto - rassicura Tino Arosio, Direttore di Coldiretti Cuneo - la nostra Organizzazione segue da vicino la problematica in collaborazione con il Settore Fitosanitario della Regione Piemonte. I nostri tecnici dell’Agenzia 4A hanno già informato le aziende, sono al lavoro per verificare che le coltivazioni siano esenti da infestazioni e forniscono consigli utili a prevenire la dispersione sul territorio di eventuali focolai”.
“Oggi più che mai - prosegue il Direttore - sono necessari controlli più rigorosi per l’importazione dall’estero di piante ed essenze vegetali, per scongiurare che diventino veicolo di diffusione per insetti alieni come il tarlo asiatico del fusto”.
Samuele Mattio
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