Cuneo è la provincia piemontese in cui il bullismo è meno diffuso
I dati forniti da Miur e Polizia postale sono stati resi noti dal presidente del Consiglio regionale, Nino Boeti, che ha presieduto la celebrazione della Giornata nazionale contro il bullismo e cyberbullismoCuneo, tra le province del Piemonte, è quella in cui il fenomeno del bullismo risulta essere meno diffuso: il merito va ricercato negli interventi di prevenzione messi in atto sul territorio. Al contrario, è la provincia di Novara quella in cui la situazione risulta più grave. I dati forniti da Miur e Polizia postale sono stati resi noti dal presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Nino Boeti, che oggi, martedì 5 febbraio a Palazzo Lascaris, ha presieduto la celebrazione della Giornata nazionale contro il bullismo e cyberbullismo, prima iniziativa di un fitto programma di eventi che il Consiglio regionale dedica a un fenomeno sempre più frequente che talvolta assume risvolti tragici nella vita dei ragazzi. Le iniziative in programma coinvolgeranno studenti, insegnanti e famiglie fino al 15 febbraio.
Tante le autorità presenti in aula insieme a consiglieri regionali e studenti. Tra queste, Rita Turino, Garante regionale dell’Infanzia, il presidente del Corecom Piemonte Alessandro De Cillis, Anna Maria Baldelli Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei minori, alcuni rappresentanti del Miur Piemonte, della Polizia postale, dei Carabinieri, del tribunale dei Minori di Torino, della Guardia di finanza, della Prefettura e della Questura di Torino. Tutti i consiglieri e gli ospiti presenti hanno indossato la spilletta Nodo Blu, simbolo della campagna nazionale del Miur, ed esposto un cartello contro il bullismo e cyberbullismo.
"Internet è giustamente considerata una delle più importanti rivoluzioni della storia dell’umanità, considerata al pari dell’invenzione della ruota o della stampa a caratteri mobili. Esiste però un’altra faccia di internet, che negli anni è emersa in modo altrettanto drammatico e tumultuoso, con rischi legati ad un suo uso improprio, tra questi il cyberbullismo". Così il presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Nino Boeti, nelle dichiarazioni riportate dall'agenzia Adnkronos.
"Il bullismo - ha proseguito Boeti - è una forma di comportamento sociale di tipo violento e intenzionale, fisico o psicologico, spesso associato alla dimensione scolastica o a luoghi di aggregazione frequentati da giovani. Un fenomeno che si diffonde in maniera sempre più pervasiva, con risvolti anche tragici sulla vita dei ragazzi, come testimoniato dalle cronache sempre più frequenti. Per questo il Consiglio regionale si è dotato di una legge, che consente di avere tutte le informazioni sul fenomeno, utili a comprendere gli ambiti di prevenzione e di intervento. La norma approvata nella nostra regione è tra le più avanzate a livello nazionale, un aspetto che ci rende orgogliosi ma che ci spinge a proseguire su questa strada".
Redazione
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