“Cuneo è una città sicura. La movida? Può aiutare anche il turismo”
Radicali e Più Europa hanno consegnato in municipio le firme per due petizioni popolari: si chiede l’istituzione del “sindaco della notte” e più democrazia direttaPiù democrazia diretta e più dialogo sulla movida: Radicali e Più Europa si sono mobilitati a Cuneo in favore di due petizioni popolari, raccogliendo le firme che oggi sono state consegnate in municipio alla sindaca Patrizia Manassero.
Le petizioni in origine erano tre, spiega Filippo Blengino di Radicali Cuneo: “Quella sul riconoscimento delle coppie omogenitoriali non è stata presentata, perché era già stata promossa una mozione dalla sindaca lo scorso aprile”. Restano le altre due iniziative, a cominciare da quella in cui si chiede di ridurre il numero di firme necessarie per la presentazione di petizioni popolari al Comune: “Cuneo ha un regolamento vecchio, che prevede un numero di firme esorbitante per le proposte di delibere comunali. Si richiedono mille firme contro le appena 1500 di Torino. Stessa cosa per i referendum cittadini: a Torino si richiedono diecimila firme, a Cuneo, città sedici volte più piccola, quattromila”.
“Le petizioni sono l’unico strumento accessibile ai cittadini” aggiunge Blengino: “Perciò chiediamo la riduzione del numero di firme e una piattaforma digitale a beneficio di tutte le forze politiche e associazioni. Chiediamo anche l’introduzione di referendum abrogativi e propositivi, oltre a quelli consultivi che sono gli unici già esistenti”. Su questo i proponenti sono stati ascoltati da Manassero e ora l’amministrazione avrà sessanta giorni di tempo per rispondere per scritto.
La seconda questione in ballo riguarda l’introduzione del cosiddetto “sindaco della notte”, un ruolo che esiste già in alcune città: l’esempio a cui si guarda è in particolare quello di Trento, dove dal 2021 Giulia Casonato, la più giovane consigliera (poi divenuta assessore) svolge questa specifica funzione di raccordo tra le richieste di commercianti e gestori di locali notturni e le esigenze espresse dai residenti. Chiaro, nessuno si illude che sia la panacea di ogni male: “Ma può essere utile per incentivare una sana movida, fondamentale anche per la sicurezza” sottolinea l’esponente radicale. D’accordo il coordinatore cuneese e regionale di Più Europa Flavio Martino: “La questione della movida è vissuta solo in chiave di ordine pubblico e sicurezza, senza capire che Cuneo può trovarvi una leva di sviluppo economico, anche per lavorare sul turismo. Il problema dovrebbe essere riequilibrato tenendo conto di questo e il ‘sindaco della notte’ può servire come figura di mediazione sociale”. “Alla sindaca abbiamo espresso la nostra solidarietà per gli attacchi di chi soffia sul vento del disagio. Il problema di Cuneo semmai è la carenza di attività culturali e ludiche, non la sicurezza per cui siamo ai primi posti” conclude Blengino, in polemica ancora una volta con il leader di Indipendenti Giancarlo Boselli.
C’è poi un ulteriore argomento che ai due movimenti sta a cuore e di cui si è tornati a parlare: la sala del commiato, ovvero una sede per i funerali laici che al momento non trova collocazione precisa in città. Già nel 2021, sotto la precedente giunta Borgna, c’era stata una raccolta firme per sollecitarne l’istituzione. L’amministrazione ha vagliato diverse possibili soluzioni, tra cui il coinvolgimento dei privati, ma nessuna di queste sembra praticabile: “Su questo siamo un po' delusi e continueremo nei prossimi mesi a chiedere incontri” fa sapere Blengino. “Non abbiamo dubbi - precisa Martino - sulla volontà della sindaca e della giunta di risolvere il problema, perché è una richiesta che cresce ogni giorno di più. È in linea con l’evoluzione della cultura e riguarda non più solo di una parte di persone non credenti o diversamente credenti”.
Andrea Cascioli
CUNEO cuneo - referendum - sicurezza - Movida - Comune - Radicali - funerali - Più Europa - Filippo Blengino - Flavio Martino - laicità