Cuneo, in autunno tornano i platani mancanti in corso Marconi
L’assessore Demichelis ne dà notizia dopo l’interrogazione di Sturlese. Boselli accusa: “Volete buttare giù altri alberi in piazza Martiri”, ma serve allo sferisterioTorneranno in corso Marconi in autunno i platani chiamati a sostituire quelli che erano stati danneggiati in modo irreversibile da eventi meteorologici. Ne dà notizia l’assessore all’Ambiente Gianfranco Demichelis, rispondendo a un’interrogazione presentata da Ugo Sturlese di Cuneo per i Beni Comuni.
Più volte si era cercato di reperirli nei vivai già a partire dal 2021, ma la ricerca è stata lunga e complessa: il Platanus platanor “Vallis Clausa”, la varietà scelta per sostituire l’alberata sulla discesa di Gesso, è una pianta brevettata e registrata come resistente al cancro colorato, presente in via esclusiva sul mercato Italiano. La spiegazione plausibile sulla mancanza di reperibilità negli ultimi anni, spiegano dagli uffici comunali, è dovuta oltre che alla particolarità di questa varietà ad un mercato vivaistico segnato da scarsa di offerta e domanda crescente (specie in periodo Covid).
“Le abbiamo già ordinate e le pianteremo in autunno prossimo per evitare che si secchino durante l’estate” ha riferito l’assessore nell’ultima seduta del Consiglio comunale. Per un fronte di polemica che si chiude, un altro se ne apre sempre in tema di verde pubblico. Dall’opposizione è Giancarlo Boselli (Indipendenti) ad additare un possibile abbattimento in programma in piazza Martiri delle Libertà: “La voce che circola è che per guadagnare cinquanta centimetri si devono buttare giù alberi. È un errore dal punto di vista urbanistico e ambientale”. Qui a fugare i dubbi ci pensa l’assessore allo Sport Valter Fantino, precisando che il progetto è legato a una ristrutturazione dello sferisterio: “Solo a Cuneo siamo riusciti a piantare alberi dentro gli impianti sportivi. È successo all’impianto di atletica e anche allo sferisterio li abbiamo dietro alla rete, dove creano problemi al terreno di gioco”.
“Non siamo qui per abbattere le piante” sbotta Demichelis, ricordando le più recenti piantumazioni: in corso Dante, grazie alla “Fausto Coppi”, e al Parco Fluviale con la nascita del bosco di Camilla. “Stiamo adottando un archivio per ogni pianta che andiamo a togliere - spiega - con documentazione fotografica e scientifica, in modo tale che anche per loro ci sia un registro di morte”. Una risposta a Beppe Lauria che chiedeva di conoscere in anticipo quali siano gli alberi malati, e anche a Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia) che lamenta: “Abbiamo già visto alberi abbattuti in via Avogadro per realizzare la ciclabile quando si poteva passargli intorno, altri abbattuti nel parco del San Paolo per far spazio a una scultura, altri che ho paura verranno abbattuti in grande numero nella caserma Montezemolo”.
“Quello che dice il consigliere Bongiovanni non è corretto: - ribatte l’assessore - le piante nel parco San Paolo erano morte, non sono state sradicate per far spazio alla scultura”.
Andrea Cascioli
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