Cuneo, in un'ala di Palazzo Chiodo alloggi per studenti universitari?
In Consiglio comunale la suggestione dell'assessore alla Rigenerazione Urbana Mauro MantelliQuale destino per palazzo Chiodo? A provare a dare una risposta a nome dell’amministrazione di Cuneo è stato l’assessore alla Rigenerazione Urbana Mauro Mantelli, che nel Comunale di stasera, lunedì 7 marzo, ha affrontato l’argomento stimolato da un’interrogazione della consigliera comunale di minoranza Laura Menardi.
Una delle possibilità al vaglio dell’amministrazione Borgna è quello di vendere il palazzo: in passato l’immobile, di pregio storico e artistico, era stato inserito dal Comune tra i beni alienabili e nelle scorse settimane ci sarebbe stata l’interlocuzione con un privato interessato all’acquisto. Palazzo Chiodo era entrato a far parte del patrimonio comunale sotto il sindaco Alberto Valmaggia: era il 2006 quando l’ente locale lo acquisì dai proprietari per 2,4 milioni di euro. Nel 2015, con la morte della baronessa Maria Alberto Chiodo Ronchetto Silvana, che secondo un accordo di “nuda proprietà” aveva diritto ad abitare in un appartamento interno al complesso, palazzo Chiodo entrò nella piena disponibilità del Comune. L’idea del Municipio era quella di ampliare la biblioteca, ma il progetto venne abbandonato anzitempo in quanto soltanto dopo l’acquisizione i tecnici accertarono che le solette non potevano reggere il peso di così tanti libri. Di qui una serie di progetti naufragati e tanti episodi di degrado urbano, come quando l’ultimo piano dello stabile fu interessato da un incendio, forse causato da alcuni abusivi che avevano preso a frequentare alcuni appartamenti del palazzo. Era il 2015.
Mantelli ha glissato sulla presenza di un potenziale acquirente, ma ha espresso un’opinione personale sui possibili sviluppi: “Sono convinto che o si ha la botta di fortuna di trovare un Aragno (l’editore che ha dato nuova vita a Villa Tornaforte a Madonna dell’Olmo n.d.r.) o è bene che intervenga la mano pubblica”.
Secondo l’esponente della giunta “la parte aulica danneggiata è una spina nel cuore”, ma potrebbe essere comunque recuperata. Una nuova possibilità nasce invece per la parte del complesso meno rilevante dal punto di vista artistico e architettonico: “Potrebbe essere dedicata all’oggi, ospitando alloggi per studenti universitari - ha detto Mantelli -. Un conto è avere un’università e un altro è essere una città universitaria”.
Mantelli ha poi risposto alle accuse di scarsa attenzione al patrimonio culturale della città da parte Menardi: “Condivido poco le valutazioni all’interno dell’interpellanza, non si può fare di tutta l’erba un fascio - ha osservato -. Stiamo per fare una nuova biblioteca all’interno di Palazzo Santa Croce che porterà 15 milioni di euro di finanziamento”. La chiosa ha riguardato l’aspetto della sicurezza: “Sicuramente si tratta di un bene da tutelare, non viviamo notti tranquille - ha concluso -. La situazione non è il massimo, sul tema si dovrà aprire un dibattito. La nostra intenzione è comunque quella proseguire nella politica di recupero, il che tutto testimonia, tranne che siamo disattenti alla cultura”.
s.m.
CUNEO cuneo - Palazzo Chiodo