Cuneo, la proposta di Lauria al sindaco: “Un ufficio comunale per chi è senza green pass”
“Non ha senso richiedere un tampone a chi deve ritirare la carta d’identità” protesta il consigliere: “Le soluzioni si possono trovare, se lo si vuole”Torna ad incalzare l’amministrazione cuneese sul tema del green pass il consigliere comunale Beppe Lauria, promotore con il comitato Free Vax-No Green Pass delle numerose proteste portate avanti in questi mesi nella Granda.
Nell’occasione si chiede al sindaco Borgna di istituire un apposito ufficio al quale possano accedere coloro che sono sprovvisti di green pass “con tutte le accortezze del caso”. “Siamo in una democrazia e che quindi vanno tutelati anche i diritti della minoranza della popolazione” precisa l’ex esponente della destra sociale di An, dicendosi certo che il primo cittadino “non vorrà macchiarsi di atti di discriminazione nei confronti dei suoi concittadini”.
Dal 1 febbraio per l’accesso agli uffici comunali da parte dell’utenza è richiesto il green pass base, ovvero il certificato che si può ottenere tramite vaccinazione, tampone negativo o attestato di guarigione in corso di validità. La medesima previsione vale per i servizi postali, bancari e finanziari e per altre attività commerciali: “Non ha senso richiedere un tampone a chi deve ritirare la carta d’identità o effettuare un’operazione bancaria” obietta Lauria. Ma il Comune come potrebbe “bypassare” una legge dello Stato? Il consigliere si dice certo che sia possibile fornire lo stesso servizio anche a chi sia sprovvisto di certificazione verde: “A Santa Lucia di Piave, in Veneto, il sindaco Riccardo Szumski ha allestito il suo ufficio in una tenda per evitare di sottoporsi al tampone ogni due giorni e poter ricevere lo stesso i cittadini. Le soluzioni legali si possono trovare, se lo si vuole”.
a.c.
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