Cuneo-Mondovì, la ferrovia dimenticata: si torna a parlarne in Consiglio comunale
Un ordine del giorno di Cuneo Mia e Cuneo per i Beni Comuni chiede conto dello stato della linea e anche degli interventi sulla stazione del capoluogoErano quattro le linee ferroviarie cuneesi che con una controversa decisione la giunta Cota, nel 2012, decise di tagliare come rami secchi. C’è voluto un buon decennio prima che la Regione si accorgesse che un po’ di linfa in quei rami si può ancora trovare. Così ora la Alba-Asti ha ufficialmente ripreso la sua attività, sebbene non ancora a pieno regime. Per la Cuneo-Saluzzo-Savigliano e la Ceva-Ormea ci sono buone possibilità dopo l’interessamento di Longitude, ammesso che Trenitalia non si metta di traverso (senza nemmeno “scusarsi per il disagio”, almeno con chi il treno vorrebbe tornare a prenderlo).
Resta la Cuneo-Mondovì, la più dimenticata. Un “binario morto” su cui le opinioni sono discordi: c’è chi, come il sindaco di Beinette Lorenzo Busciglio, aveva proposto di prendere atto dell’esistente e passare dalle traversine ai raggi delle biciclette, trasformando il tracciato in una pista ciclabile. A Cuneo e a Mondovì, invece, si preferirebbe fare il possibile per riaverla, la ferrovia che non c’è più. Ma come? Anche qui i pareri divergono: all’inizio dell’amministrazione Manassero si era ventilata l’ipotesi di una riapertura “light”, con una sola fermata a Beinette. È l’idea avanzata dal consigliere Claudio Bongiovanni di Cuneo Mia che ora, insieme ai colleghi di Cuneo per i Beni Comuni, torna a proporre un ordine del giorno sul tema. L’assessore Serale si era impegnato - eravamo a settembre 2022 - ad avviare un’interlocuzione con Mondovì e Beinette. Altri, come Beppe Lauria (Indipendenza!), si erano detti scettici sulle possibilità di successo di una linea riaperta “a metà”, o limitata al traffico merci.
I consiglieri della sinistra civica ricordano di essersi già attivati con due diversi ordini del giorno nel 2020 e nel 2022, prima dell’ultima interpellanza. In uno più recente del gennaio scorso, approvato all’unanimità e ripreso anche dalla Provincia e dai comuni di Borgo San Dalmazzo, Mondovì e Cavallermaggiore, si impegnava la sindaca a richiedere alla Regione il ripristino delle corse mancanti tornando al servizio pre-pandemia e a domandare un piano di sviluppo per riattivare le linee sospese.
Menzionando anche la recente nomina di Cuneo a città alpina del 2024, si chiede ora di sollecitare nuovamente RFI per sapere quali siano i tempi di intervento riguardo alla pulizia e alla sistemazione della linea, ormai in stato di abbandono (come documentava, ancora lo scorso anno, il primo cittadino di Beinette). Un analogo appello al gestore delle ferrovie riguarda il fabbricato e la struttura della stazione di Cuneo, la quale, ricordano i proponenti, “versa in situazione di grave criticità ormai da troppi anni”.
Andrea Cascioli
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