Cuneo-Nizza, Bergesio esulta: “Grazie a Salvini”. Gribaudo frena: “Strada ancora lunga”
Le reazioni dei parlamentari al rinnovo della convenzione tra Italia e Francia sulla linea ferroviaria. Manassero “tira le orecchie” alla Regione per i ritardiUnanime la soddisfazione della politica per la firma della convenzione tra Italia e Francia sulla Cuneo-Nizza, avvenuta in occasione del G7 di Milano. Le differenze, semmai, sono nei toni: per il senatore leghista Giorgio Bergesio siamo in presenza di “un passo avanti importante nello sviluppo della rete di infrastrutture che è fondamentale per la nostra economia”. “Adesso occorre procedere sui tanti punti non ancora definiti” avverte la deputata piddina Chiara Gribaudo: “Da SNCF, la rete ferroviaria francese, non abbiamo ancora date certe per i tanti lavori che devono essere fatti in territorio d’oltralpe e questo rende ancora accidentato per le cuneesi e i cuneesi muoversi sulla linea”.
“È un accordo internazionale di fondamentale importanza per lo sviluppo della ferrovia perché ne regola i costi di manutenzione e la messa in sicurezza” osserva da parte sua la sindaca di Cuneo Patrizia Manassero, senza rinunciare a una puntualizzazione sulle tempistiche: “La Regione aveva promesso che sarebbe stata rinnovata nel 2020, poi nel 2023, ma finora nulla era cambiato”. “Mi unisco alla soddisfazione della sindaca Manassero - aggiunge la compagna di partito Gribaudo - ma non posso non continuare a denunciare la lentezza e la timidezza con cui Governo Italiano e Regione Piemonte al tavolo della Conferenza Intergovernativa per chiedere alla Francia il rispetto dei tempi e degli investimenti. È assolutamente necessario un cambio di passo”.
Dal centrodestra Bergesio ringrazia il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini “per il lavoro compiuto in questi mesi in Piemonte anche per altre infrastrutture cruciali per fare uscire finalmente in via definitiva dall’isolamento la nostra terra quali l’Asti-Cuneo, Demonte e Tenda”. “Salvini - commenta ancora il senatore - ha giustamente ribadito che "troppi no frenano lo sviluppo". Per questo, negli ultimi anni è stato difficile investire anche per infrastrutture strategiche. L’attuale governo sta lavorando bene e mi auguro che il tempo dei “no” a tutto sia finalmente giunto al termine”.
Redazione
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