Cuneo riapre il bando per Fondazione CRC: la nomina di Delfino non è scontata (dice la sindaca)
Ci sarà tempo fino al 28 maggio per le nuove candidature, poi deciderà Manassero. Intanto il Consiglio torna a dire no alla “superfondazione”Il bando per la surroga di Federico Borgna, entrato nel consiglio di amministrazione di Fondazione CRC, è ufficialmente aperto. C’è tempo fino alle ore 12 del 28 maggio per depositare le nuove candidature al Consiglio Generale: siccome vige l’alternanza di genere nelle nomine, al consigliere surrogato - maschio - dovrà subentrarne uno dello stesso sesso.
Per il resto vige l’obbligo di inviare le candidature esclusivamente a mezzo posta, con consegna a mano oppure mediante posta elettronica certificata all’indirizzo: [email protected]. Le domande pervenute dopo la data indicata non saranno prese in considerazione. Alle domande vanno allegati: a) curriculum, redatto su modello europeo, con esplicita autorizzazione alla pubblicazione sul sito Internet del Comune di Cuneo e recante il consenso al trattamento dei dati personali, di cui al D.Lgs. 30 giugno 2003 n. 196 e s.m.i. ed al Regolamento UE 2016/679 (GDPR), b) dichiarazione sostitutiva di atto notorio di insussistenza delle fattispecie di inconferibilità ed incompatibilità contemplate dal D.Lgs. 39/2013, c) dichiarazione sulla insussistenza di situazioni di conflitto di interesse, anche potenziale, con il Comune di Cuneo, d) fotocopia del documento di riconoscimento, e) presa visione informativa trattamento dei dati personali. Questo vale anche per l’altro bando aperto, relativo alla nomina di un rappresentante dell’amministrazione comunale nel CdA dell’Asilo Infantile Cattolico.
Per quanto riguarda la Fondazione CRC, oltre ai documenti citati dovrà essere prodotta, obbligatoriamente, la documentazione prevista dallo statuto dell’ente, reperibile a questo indirizzo oppure presso l’Ufficio Segreteria del Sindaco. I modelli per le dichiarazioni sono reperibili al medesimo indirizzo.
Sulle nomine, com’è stato in precedenza, decide la sindaca Patrizia Manassero. Che nell’ultima seduta del Consiglio comunale ha tenuto a smentire le indiscrezioni di stampa: “È stato comunicato come all’interno di un patto fosse già stata definita la nomina di subentro sul nominativo di Beppe Delfino: questo si scontra contro ciò che ho detto, cioè l’operazione di trasparenza con l’apertura di un bando”. Insomma, il bando è “vero” e come disse re Edoardo III honi soit qui mal y pense: “Sia svergognato chi pensa male”. Resta il fatto che sulla nomina a palazzo Vitale Manassero ha rischiato di perdere per strada la sua maggioranza, visto quanto è accaduto dopo l’“Aventino” dei centristi. In un clima del genere, quanto sarà condizionata la sua scelta? Se fosse in favore dell’ad di Acda si potrebbe rilevare che il patto c’è stato eccome, se invece così non fosse si dovrebbe verificare la reazione di Centro per Cuneo allo schiaffo, peraltro a dieci giorni dal voto regionale. Vada come vada, per la sindaca è comunque un bel badò.
Perlomeno su una cosa sono tutti d’accordo, cioè nel ribadire un secco no alla “superfondazione”. Il Consiglio comunale lo ha fatto, all’unanimità, esprimendosi su un ordine del giorno di Beppe Lauria (Indipendenza!), il quale ha rilevato come mai questa volta la politica abbia “poco elegantemente” veicolato le sue scelte. “Faccio gli auguri al nuovo presidente, - ha aggiunto rivolto a Gola - che però considero un presidente sotto tutela: l’aver determinato con forza che all’interno della governance ci fosse il suo avversario [Federico Borgna, ndr] è un’intromissione straordinaria”. Per Lauria la riapertura del bando è “irrituale, soprattutto se grazie ad essa trovasse opposizione il soggetto individuato per essere delegato in surroga”, ovvero Delfino.
“C’è il pericolo che la nostra fondazione venga in qualche modo fagocitata? Sì, c’è chi lo pensa e chi lo sta strategicamente portando avanti”: questo il monito di Giancarlo Boselli, capogruppo di Indipendenti. Dal quale è giunta anche una riflessione sul tema dell’autonomia delle fondazioni bancarie, considerato un falso problema: “La politica si è già appropriata delle fondazioni. La provocazione estrema potrebbe essere: siccome sono i politici che si intromettono indebitamente, stabiliamo che chi va là venga eletto dal popolo”. Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni) si spinge ancora più in là: “L’autonomia ha un altro difetto: dove, come da noi, sono un po’ più autonome, dirigono il traffico politico. Le fondazioni sono entità patologiche, andavano bene quando c’era la finanza pubblica”.
“La politica conta, ma lo vedo anche come un bene” osserva Vincenzo Pellegrino di Centro per Cuneo, menzionando la possibilità del Comune di condizionare il gioco delle nomine: “Il problema che abbiamo come imprenditori, oggi, è che le banche non fanno più le banche: dobbiamo fare il recupero crediti e nel frattempo i nostri fornitori attendono noi”. Luca Paschiero (Crescere Insieme) fa sue le perplessità di Boselli, allargandole oltre il raggio d’azione degli enti pubblici: “Possiamo illuderci che le nomine fatte da enti privati o paraprivati non siano di origine politica?”. Sulla “superfondazione”, aggiunge, l’obiettivo “è provare ad avere controllo rispetto a determinate scelte che poi, se dovessero accadere, in qualche modo ci saranno ‘volate’ sopra la testa”. “Io non credo nella superfondazione, perché non ho mai visto eliminare posti in cui sistemare politici” dice invece Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia), sollevando un altro tema: “Le fondazioni non dovrebbero usare il patrimonio per operazioni finanziarie, invece è successo e non sempre si guadagna”.
Andrea Cascioli
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