Cuneo, tensioni alla manifestazione spontanea delle ‘Mascherine Tricolori’: identificati i partecipanti
Il gruppo si era dato appuntamento davanti al Duomo. Dopo è intervenuta la polizia: ‘Il governo mette italiani contro italiani’ commenta Beppe LauriaSi è chiusa con l’identificazione di tutti i partecipanti la manifestazione spontanea delle ‘Mascherine Tricolori’, convocata per il secondo sabato di fila a Cuneo per ribadire l’opposizione ai provvedimenti emergenziali del governo e chiedere un cambio di passo su fisco e lavoro: “Serve una pace fiscale che duri almeno per tutto il 2020, sospendere gli adempimenti fiscali e bloccare tutte le cartelle di Equitalia. Qui c’è chi tra mancati ricavi e bollette rischia di non tirare più su la serranda, lo stop alle tasse è fondamentale. Così come è inaccettabile che, dopo mesi, milioni di lavoratori ancora aspettino i soldi della cassa integrazione in deroga”.
La scorsa settimana i promotori della protesta si erano ritrovati - a distanza di sicurezza l’uno dall’altro - sotto alle finestre del Municipio in piazza Audiffredi, quest’oggi invece hanno portato le loro rivendicazioni davanti al Duomo. Gli agenti della Squadra Mobile e della Digos sono intervenuti dopo pochi minuti identificando tutti i partecipanti, che potrebbero essere accusati di manifestazione non autorizzata.
Il consigliere comunale Beppe Lauria, presente ai fatti, è intervenuto per difendere i manifestanti: “Il pugno duro del governo rispetto a queste iniziative sta a significare che hanno perso il controllo del territorio. Allucinante che si mettano italiani contro italiani, imponendo con la forza ciò che non si riesce a ottenere altrimenti”. Lo storico animatore della destra cuneese aggiunge: “Abbiamo mantenuto fede all’impegno di ritrovarci a una settimana di distanza e lo rifaremo. La nostra in definitiva non è una rivendicazione politica: ci sono aziende chiuse e lavoratori che non hanno ancora visto la cassa integrazione, diverse attività economiche non sono state nemmeno considerate”.
“La soluzione - si legge nel comunicato diffuso dalle ‘Mascherine Tricolori’ - non è fare nuovi debiti, sempre che le banche concedano la grazia: noi pretendiamo che il governo metta sul piatto finanziamenti a fondo perduto erogati direttamente dallo Stato, come succede in Francia, in Germania o negli Stati Uniti. Dove sono poi i bonus per le famiglie o il fantomatico reddito di emergenza per i disoccupati? Possibile che centinaia di migliaia di lavoratori autonomi ancora siano in attesa del bonus Inps che doveva essere erogato il primo aprile? Di questo passo la povertà connessa alla crisi economica causerà molte più vittime dell’epidemia”.
Il questore Emanuele Ricifari ha in seguito contattato la redazione di Cuneodice.it per commentare gli accadimenti, stigmatizzando le dichiarazioni definite “offensive nei confronti delle forze dell’ordine e in particolare del personale della Digos” da parte di un manifestante: “Legittimo è criticare finché si vuole le norme e le disposizioni e svolgere in modo critico la propria attività politica. Non è invece affatto legittimo insultare chi fa il proprio dovere”.
a.c.
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