Da Toninelli nulla di nuovo sul fronte autostradale
Alla Camera il ministro fa il pesce in barile sulla bocciatura del suo piano per l'Asti-Cuneo da parte dell'Autorità di regolazione dei TrasportiNulla di nuovo sul fronte autostradale. “I lavori per il completamento dell'opera sono in corso”. Così il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli ha risposto all'interrogazione presentata dal capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari e dal deputato Andrea Giaccone sulle iniziative intraprese per il completamento dell'autostrada Asti-Cuneo.
Il deputato alessandrino ha approfittato dello spazio riservato ai question time e della presenza del ministro a Montecitorio per chiedere conto delle promesse fatte dall'esponente del 'Governo del Cambiamento' lo scorso 18 marzo a Cuneo. Accompagnato dal premier Giuseppe Conte il titolare del dicastero di piazzale di Porta Pia aveva dichiarato in pompa magna che i lavori sarebbero ripartiti entro l'estate, ma al momento al moncone di Cherasco non v'è traccia di operai.
“Le popolazioni interessate non possono più aspettare” ha detto il deputato Giaccone, eletto nell'Astigiano, ma saviglianese di nascita.
Il ministro ha fatto pesce in barile riguardo all'indiscrezione fatta trapelare stamane dal Fatto Quotidiano. Secondo il quotidiano di Marco Travaglio l’Autorità di regolazione dei Trasporti avrebbe bocciato il piano Toninelli per il completamento dell'autostrada. L'Authority avrebbe inviato al ministero l'elenco di quelle che considera 'evidenti criticità' del piano proposto dal ministro pentastellato, tra le quali i rincari per gli utenti e favori al concessionario che violerebbero la concorrenza nel settore.
Sull'argomento l'esponente del Governo ha sorvolato, bypassando quanto emerso in mattinata: “Il 18 marzo l'Autorità di regolazione dei Trasporti ha avviato una procedura che è tutt'ora in corso”. Toninelli ha dunque confermato che l'ok dell'Authority è necessario, ma non ha smentito l'indiscrezione uscita stamane. “Anche se si fosse portato avanti il piano del precedente Governo l'iter sarebbe stato questo” ha provato a giustificarsi, ma la sensazione è che se ciò che scrive il Fatto sarà confermato i tempi si allungheranno ulteriormente e che la promessa fatta dall'ex capogruppo del M5s al Senato di cantieri riaperti entro l'estate rimarrà tale. Il 21 giugno è sempre più vicino e l'inizio delle procedure espropriative (ri)annunciato oggi non è sufficiente.
Samuele Mattio
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