Da Verzuolo una petizione per chiedere al Governo di fissare un prezzo minimo garantito per l’ortofrutta
A lanciarla su Change.org il frutticoltore Davide Barale: "Si tenga conto dei costi di produzione che gli agricoltori devono sostenere"Una petizione per chiedere al Governo di fissare un prezzo minimo garantito per l’ortofrutta in base al costo di produzione. L’ha lanciata Davide Barale, frutticoltore di Verzuolo, sulla piattaforma Change.org: nel momento in cui scriviamo è stata firmata da oltre 2.200 persone.
Si legge nel testo della petizione: “Da anni oramai il settore dell'ortofrutta è caratterizzata dal metodo ‘a conferimento’. Ovvero la merce viene conferita ai commercianti i quali si occupano della lavorazione, logistica e vendita alla GDO (Grande Distribuzione organizzata). Questo metodo ha però una pecca: il prezzo di vendita non è fissato. Perché il prezzo è fissato dalla GDO. Da quel punto della catena commerciale, ogni tassello si detrae le proprie spese e il proprio ricavo, fino ad arrivare ai produttori, i quali si devono accontentare delle ‘briciole’”.
“Tutto ciò - sostiene Barale - non tiene conto del costo di produzione che gli agricoltori devono sostenere per dare l'avvio a tutta la catena commerciale. Ciò si traduce in instabilità imprenditoriale e difficoltà nella gestione delle aziende, visti i continui aumenti dei costi delle materie prime. Il settore è in crisi non solo economica ma anche in termini di rinnovo generazionale, questo dovuto principalmente all'incertezza di guadagno, alle difficoltà di gestione aziendale e dalle nuove regole, sempre meno aderenti alla realtà agricola”.
Con questa petizione si chiede quindi al Governo italiano di prendere misure atte al considerare il costo di produzione al chilogrammo come base su cui costruire tutta la filiera commerciale, a partire dal produttore.
“In primis - chiede Barale - andando a modificare nel decreto legislativo 198/2021 art. 2 comma 1 lettera e). Questa richiesta va a tutelare la posizione dei produttori senza i quali la catena commerciale non esisterebbe. Gli agricoltori sono fondamentali per l'economia, per il territorio e la società”.
Redazione
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