Dalmasso contro 'Striscia': "Mi hanno fatto dieci minuti di intervista, ma sono andati in onda solo 7 secondi"
L'assessore alla Mobilità del Comune di Cuneo ha risposto punto per punto alle critiche mosse dal tg 'satirico' sulla nuova viabilità al quartiere San Paolo“Striscia la notizia mi ha fatto un’intervista di circa dieci minuti: ho dato risposte circostanziate, ma sono andati in onda solo 7 secondi. Impossibile trasmettere il significato delle mie argomentazioni. Fanno il loro mestiere di tg satirico e come tale hanno provato a creare un caso di risonanza nazionale".
Così l’assessore Davide Dalmasso ha risposto in Consiglio comunale a quanto andato in onda lo scorso mercoledì 13 settembre su Canale 5 sulla viabilità del quartiere San Paolo. L’inviata del tg 'satirico' Chiara Squaglia era stata a Cuneo nel mese di settembre puntando le telecamere sulla nuova “Zona 30”, istituita per limitare la velocità veicoli in transito e garantire maggiore sicurezza ai pedoni. La ragione del servizio è da ricercare nella discussa segnaletica orizzontale storta, con parcheggi e panchine poste a ridosso degli incroci, in particolare della zona tra via Fenoglio, via Pavese e piazza Biancani.
Nelle settimane precedenti gli interventi avevano già suscitato l’ilarità di alcuni cittadini intervenuti sui social con battute di spirito e commenti irriverenti. Nel servizio si era vista l’inviata vestita da vigilessa e munita di paletta e fiaschetta di vino, ironizzare sulla “psicosegnaletica in stato di ebbrezza: solo così si spiega la segnaletica orizzontale fatta di gimkane e righe colorate”. Nel servizio era intervenuto anche il consulente Enrico Bonizzoli, progettista esperto di sicurezza stradale: “Una vera follia: va contro il Codice della Strada”. Nel mirino una serie di questioni tecniche, di cui il consigliere di minoranza Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni) ha chiesto conto all’assessore.
Dalmasso non si è scomposto e dopo aver fatto notare il poco spazio dato alle sue argomentazioni ha iniziato la sua arringa: “Tutto è stato decontestualizzato - ha esordito -. Non è stato detto che si tratta una zona residenziale con limite di velocità ai 30 km/h dove non c’è alcun dosso, ma un unico attraversamento rialzato: i fantomatici e “pericolosissimi” paletti sono fuori dalla carreggiata e posizionati a norma del codice, al pari delle panchine, che sono nella stessa posizione dei dehors di qualsiasi città italiana. Tra l’altro i paletti sono lì da un anno e non ne è stato abbattuto nemmeno uno”. L’esponente della giunta ha poi proseguito controbattendo punto per punto alle contestazioni tecniche che erano state mosse dall’esperto di sicurezza stradale Enrico Bonizzoli: “Su via Pavese ribadisco che si parla di zona 30. Le velocità si sono effettivamente ridotte di molto e questo era l’obiettivo dell’intervento. Le prime rilevazioni hanno dato un buon esito”. Ultimo punto contestato gli stop: “Perché li manteniamo in zona 30? Il comando di Polizia Municipale ha ritenuto fosse più sicuro, ma è una discussione che possiamo riprendere. Intanto l’incidentalità è diminuita drasticamente: ci sono stati soltanto due sinistri: uno mesi fa e uno oggi (lunedì 25 ottobre), peraltro in zone dove non siamo intervenuti con la segnaletica”.
Il costo complessivo dell’intervento ammonta a 104mila euro, di cui 64mila per bitumatura e rifacimento degli incroci: “Si tratta di un intervento effettuato a basso costo che si potrà replicare anche in altre aree della città” ha concluso l'assessore.
s.m.
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