Decreto Flussi, Bergesio contro il ministro Lamorgese: "Inaccettabile la sua superficialità"
Il senatore cuneese della Lega presenta un'interrogazione: "Questa vergognosa situazione impedisce alle aziende l’assunzione di stagionali"“Inaccettabile la superficialità del ministro Lamorgese e l’inefficienza burocratica del Ministero dell’Interno che, di fatto, bloccano l’applicazione del decreto flussi 2021”. Ad affermarlo è il senatore cuneese Giorgio Maria Bergesio, capogruppo Lega in Commissione Agricoltura, che commenta così il blocco, che dura da mesi, del sistema informatico del Viminale.
“Inaccettabile la superficialità con cui il Ministro sta affrontando la questione dei flussi migratori - prosegue Bergesio -. Da tempo le associazioni di categoria del comparto agricolo sollecitano un intervento urgente e risolutivo, in quanto questa vergognosa situazione impedisce alle aziende l’assunzione di stagionali, bloccando così il settore, in un momento in cui il nostro Paese ha assoluto bisogno di puntare sulla produzione interna. Inutile parlare di un decreto flussi nuovi quando c'è il vecchio che non si riesce a far partire”.
In seguito alle attività di reingegnerizzazione dei sistemi informatici degli Sportelli Unici dell’Immigrazione, la piattaforma SPI è stata chiusa dal 22 aprile 2022 al 13 maggio, comportando la sospensione di ogni attività correlata. La nuova piattaforma è operativa dal 13 maggio ma ha da subito evidenziato problematiche che hanno reso impossibile la gestione delle pratiche e il sistema non è ancora completamente operativo e nonostante l’avvenuto inoltro delle domande, dal 1° febbraio al 17 marzo scorsi, ad oggi non sono ancora stati rilasciati i nulla osta da parte degli Sportelli Unici.
“La situazione, alla vigilia dell’apertura della campagna di raccolta estiva è ormai allarmante - afferma Bergesio -. Ad oggi, la quota di lavoratori extracomunitari ammessi per decreto è di 69.700 persone, di questi 42.000 sono riservati all’agricoltura. A fronte di 100.000 domande pervenute, gli immigrati regolari pronti ad essere impiegati nel settore sono 1.000”.
“Ingiustificabile che per colpa della burocrazia le imprese perdano il lavoro di un’intera annata agraria, in un periodo già difficile con incessanti rincari di energia e materie prime - dice ancora il senatore della Lega -. Tra le province che stanno soffrendo di più c'è proprio quella di Cuneo, dove mancano 1450 braccianti, ma le pratiche sono bloccate. Chiediamo quindi un immediato impegno al Ministro affinché risolva entro poche ore il problema”.
“Dopo un’attenta analisi della situazione ed una verifica puntuale ho quindi presentato un’interrogazione a risposta scritta ed immediata sulla questione. E’ infatti anche evidente come la gestione di un’immigrazione controllata rappresenti un efficace contrasto a quella immigrazione economica che va solo ad accrescere i fenomeni di sfruttamento dei lavoratori e di criminalità nel nostro Paese”, conclude il senatore Bergesio.
c.s.
CUNEO Lega