'Destinazione Piemonte': conclusi a Torino gli Stati Generali del turismo
Anche in provincia di Cuneo si punterà su outdoor, enogastronomia, cultura e sportTempo di bilanci per gli Stati Generali del Turismo per il Piemonte che si sono conclusi a Torino mercoledì 28 novembre. Dopo un percorso fatto di otto incontri in otto mesi che hanno toccato tutte le province piemontesi, compresa quella di Cuneo, si è giunti ad un documento di indirizzo per lo sviluppo turistico regionale, frutto di un intenso percorso partecipato ha coinvolto oltre 1.100 partecipanti tra operatori del settore, dall’ospitalità alla ristorazione e allo sport, oltre a enti locali e soggetti istituzionali e privati. In primavera si erano svolti nella Granda anche due incontri a Cuneo e ad Alba vista la presenza di due distinte e importante Aziende del turismo locale (Atl). All’incontro di Torino erano presenti anche i funzionari della Provincia per il Settore Turismo e Programmazione Europea che hanno riconosciuto nelle strategie regionali lo stesso stile di quelle adottate nel Piter Pays-sages recentemente approvato per l’Alta Valle Tanaro e Alta Langa montana.
In particolare, è stata apprezzata la metodologia partecipativa che si è dimostrata vincente perché ha coinvolto tutti i settori istituzionali, operatori pubblici e privati. Un grande lavoro corale per quella che sarà una vision complessiva del piano di sviluppo turistico del Piemonte e che abbandona una visione “torinocentrica” a favore della valorizzazione dei piccoli borghi e dei territori provinciali ritenuti sempre di più strategici. E’, infatti, dalle province come quelle di Cuneo che può partire il riscatto di identità, stili di vita, realtà turistiche, territori e beni culturali da proteggere e da far conoscere come valore diffuso per tutto il Piemonte.
Gli Stati Generali del Turismo hanno sottolineato il ruolo sempre più strategico, a livello regionale, di un ambito rilevante per l’economia del territorio, con grandi potenzialità e significativi margini di crescita grazie ad interventi efficaci e innovativi. Ad emergere è stato soprattutto il valore aggiunto della “destinazione Piemonte”, la cui identità è riassumibile con tre aggettivi: attiva, autentica, affascinante. Rispetto al crescente desiderio di autenticità da parte dei visitatori, infatti, è emersa la capacità di diverse aree del territorio regionale di soddisfare tale domanda: un’offerta fuori dagli schemi e dagli itinerari più battuti e già proposti che fa leva sui profumi, i sapori, la cultura, i paesaggi incontaminati, i piccoli borghi, i castelli, le chiese, le abbazie e il patrimonio immateriale legato alle tradizioni la rendono una destinazione di grande fascino. Infine, emerge, indubbiamente, come il Piemonte si possa proporre sul mercato nazionale ed internazionale come una “destinazione attiva”, in grado di offrire numerose proposte di svago e legate all’outdoor e allo sport per ogni stagione e per ogni segmento di turisti.
Il percorso degli Stati Generali del Turismo ha previsto, in particolare, la costituzione di: un Tavolo tecnico di coordinamento composto dai soggetti rappresentanti del sistema turistico regionale pubblico e privato con la partecipazione dei soggetti pubblici e privati, associazioni di categoria; un Tavolo scientifico composto da rappresentanti delle Università piemontesi e da soggetti esperti; Tavoli tecnici operativi territoriali ai fini dell’organizzazione e della realizzazione degli incontri previsti dal processo partecipato.
Il percorso partecipato degli Stati Generali ha consentito di individuare gli ambiti di intervento e gli obiettivi a medio e lungo termine per il turismo in Piemonte, riassumibili in quattro marco-ambiti: crescita sostenibile, regia regionale, formazione e mobilità. Per il futuro, quindi, si dovrà lavorare per: favorire una crescita sostenibile del turismo, investendo nella conservazione del territorio e del paesaggio e puntando a un turismo attivo ma slow; sviluppare un modello di governance a regia regionale, con piani di comunicazione e promozione territoriale; promuovere un percorso formativo per gli operatori del turismo, sia in ambito pubblico sia in quello privato; promuovere il miglioramento della mobilità, dal trasporto pubblico e privato con un’attenzione particolare anche alle infrastrutture turistiche, piste ciclabili e rete sentieristica, per meglio incrociare mobilità ed esperienze turistiche.
In sintesi, si punterà su prodotti turistici chiave per il territorio, in quattro ambiti riconosciuti come strategici e trasversali, sui quali si intende concentrare il lavoro dei prossimi anni: outdoor, grazie a un’offerta ricca e diversificata; enogastronomia, ovvero la capacità di fare del patrimonio locale di prodotti agricoli e agroalimentari d’eccellenza un elemento competitivo e di forte attrattività; cultura, che caratterizza fortemente il territorio e la sua offerta turistica grazie a uno straordinario patrimonio storico, artistico, archeologico e paesaggistico che rappresenta uno dei principali motivi di visita, anche da parte dei mercati internazionali; sport, grazie a una ricchezza di proposte ed esperienze per tutte le stagioni, dal cicloturismo all’arrampicata, dagli sport acquatici a quelli invernali.
c.s.
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