Dopo il crollo del ponte Morandi il Governo avvia un censimento delle opere a rischio
La Provincia è stata chiamata a raccogliere e coordinare i dati richiesti a tutti i Comuni della GrandaSarà la Provincia a raccogliere e coordinare i dati richiesti ai Comuni dal ministero alle Infrastrutture su strade, ponti, viadotti, dighe e ferrovie o altre infrastrutture in stato di degrado o che necessitano di urgenti interventi di manutenzione. La richiesta è arrivata nei giorni scorsi dal ministero delle Infrastrutture e Trasporti a Roma che attende un resoconto entro fine mese.
Il monitoraggio sulle infrastrutture stradali, ferroviarie e idrauliche che richiedono interventi urgenti per le particolari condizioni di criticità strutturale è stato avviato dal Provveditorato alle Opere pubbliche del Mit dopo il crollo del ponte autostradale di Genova. La richiesta del ministero è arrivata nel tardo pomeriggio di venerdì 24 agosto alla Provincia e il giorno stesso il presidente Federico Borgna l’ha inoltrata ai sindaci dei 250 Comuni della Granda. Entro il 1° settembre dovranno restituire le schede tecniche predisposte dalla Provincia stessa in accordo con Anci Piemonte contenenti “tutte le informazioni utili ad inquadrare il livello di ammaloramento e degrado, indicando le priorità per la loro messa in sicurezza”. Si richiede di allegare anche attestazioni tecniche, indicazioni di priorità e stima indicativa dei costi delle opere necessarie.
I disagi per i tempi troppo ristretti sono evidenti e lo stesso Borgna si è scusato con i colleghi sindaci per le difficoltà a reperire informazioni tecniche significative in così breve tempo. I Comuni dovranno indicare i principali interventi ritenuti necessari, classificati in ordine di priorità sulla base di una valutazione di rischio. Anche la Provincia deve predisporre il dossier sulle proprie infrastrutture (3222 km di strade e oltre 1200 opere di proprietà). Ci sono situazioni che richiedono manutenzione, ma al momento non risultano opere o infrastrtture a rischio crollo.
c.s.
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