'Durante la pandemia l'impegno dei sanitari piemontesi si è scontrato con condizioni difficili'
Le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil intervengono sul tema della trattativa con la Regione per le risorse aggiuntive assegnate al compartoRiceviamo e pubblichiamo.
I Dirigenti Medici, Veterinari e Sanitari del SSR piemontese si sono spesi durante le ore più buie della pandemia per garantire i diritti in quel momento essenziali dei cittadini ad avere la migliore assistenza sanitaria possibile. Hanno svolto questo lavoro assieme a tutte le altre figure di operatori sanitari (personale infermieristico, tecnico, socio-sanitario). Il loro impegno si è scontrato con condizioni ambientali difficili (scarsità di DPI idonei, organici non adeguati, carichi di lavoro insostenibili, turnazioni estenuanti ed importante stress emotivo).
Per questo abbiamo chiesto alla Regione Piemonte la fornitura di DPI conformi alle nuove esigenze lavorative, la sanificazione dei luoghi di lavoro, il monitoraggio delle condizioni di salute dei lavoratori, una formazione adeguata alle problematiche poste dalla pandemia, l’assunzione di nuovo personale. Sempre per questo abbiamo accolto positivamente quanto previsto dall’art. 1, comma 1 del DL 18/2020, che destinava risorse economiche volte ad un riconoscimento “materiale” del lavoro svolto e dell’abnegazione del personale sanitario durante tutto il periodo di emergenza, consci del fatto che le risorse rese disponibili per la nostra Regione erano limitate.
A fronte di tutto ciò abbiamo partecipato agli incontri per la suddivisione delle risorse rese disponibili per il personale sanitario (18.462.000 euro di risorse statali ex DL 18/2020 + 37 milioni di risorse regionali ex art. 2, comma 6 del DL Rilancio), convinti che l’accordo raggiunto (75% delle risorse per il Comparto e 25% per la Dirigenza) sia un buon risultato che tiene insieme sia una suddivisione basata solo sul numero di teste (come già fatto in altre Regioni, e che in Piemonte avrebbe voluto dire 80% per il Comparto e 20% per la Dirigenza), sia il diverso valore (maggiore per la Dirigenza) di un’ora di lavoro straordinario.
Ora riteniamo pretestuose e legate alla logica del “tanto peggio tanto meglio” le richieste di chi, facendo un unico fascio di richieste e problematiche differenti, dilaziona i tempi della trattativa regionale con l’unico risultato, al momento, di impedire ai Dirigenti di poter ricevere in busta paga un riconoscimento del loro impegno in questi mesi così difficili.
Noi chiediamo che la Regione riconvochi nel più breve tempo possibile le sigle sindacali per arrivare rapidamente ad un accordo “con chi ci sta” perché il tema di questa tornata di trattative è il riconoscimento dello straordinario lavoro di questi mesi del personale del SSR, e soltanto questo. Poi, il giorno successivo alla firma dell’accordo saremo i primi a chiedere l’apertura di tavoli relativi alle carenze di personale, alla carenza di risorse destinate al SSR ed alla sua riorganizzazione (come già fatto durante il periodo di “lockdown”).
FP CGIL MEDICI PIEMONTE
CISL MEDICI PIEMONTE
UIL FPL MEDICI PIEMONTE
c.s.
CUNEO coronavirus