Emergenza idrica, Acda ha approvato un piano per la ricerca delle perdite lungo la rete
L'attività è iniziata a dicembre e durerà per il tutto il 2023. Il presidente Quaranta: "L'azienda sta compiendo uno sforzo senza precedenti"In queste settimane e per i prossimi mesi è in corso di esecuzione il primo lotto di un’importante campagna di ricerca perdite straordinaria su 500 chilometri di rete idrica nei comuni ad alto rischio. L’attività – iniziata nel mese di dicembre – durerà per tutto il 2023 e la copertura complessiva del servizio sarà di complessivi 1.000 km. A darne notizia è l'Acda: l'attività rientra nell'ambito delle iniziative messe in campo per ridurre gli sprechi e contrastare la grave crisi idrica in atto. "Il recupero di volumi idrici dispersi permetterà di mitigare la difficoltà della ricerca di nuove fonti di alimentazione e l’eccessiva azione antropica sull’ambiente", si legge nel comunicato diffuso da Acda.
Lo scorso anno è stato realizzato un piano analogo che ha consentito il recupero di risorsa stimato in 89 l/s (litri al secondo), pari a oltre 2,8 milioni di m3 all’anno. Lo strumento utilizzato per rintracciare la zona in cui è avvenuta la rottura della tubazione è il geofono. Si tratta di un sensore in grado di captare le onde che si propagano nel terreno: può rilevare frequenze bassissime ed inviarle all’operatore dotato di apposita cuffia ricevente.
La ricerca di perdite d’acqua nel labirinto cittadino è decisamente complicata in quanto le attività quotidiane che caratterizzano gli insediamenti umani (mercati, traffico veicolare, assembramenti) generano un caratteristico “rumore di fondo” che disturba l’attività di ricerca. Per tale motivo occorre che l’attività sia eseguita da personale altamente specializzato in grado di distinguere con competenza i caratteristici rumori generati da una perdita idrica riducendo al minimo lavori e danni.
“L'azienda sta compiendo uno sforzo senza precedenti, anche grazie all' utilizzo delle migliori tecnologie, per limitare le perdite delle reti. Certo è che la soluzione radicale consiste nella sostituzione delle tubazioni compromesse, ma per affrontare questi investimenti sono necessarie misure straordinarie dello Stato. Nei centri abitati la posa di nuove tubazioni ha un costo superiore ai 400 euro a metro lineare. È ovvio che investimenti così consistenti non possono ricadere sulle tariffe degli utenti”, dichiara Livio Quaranta, presidente di Acda Spa.
Redazione
CUNEO ACDA