Europee 2019: il manifesto Coldiretti per restituire forza e valore all'agricoltura cuneese
Coldiretti Cuneo chiede ai candidati europarlamentari di assumere cinque impegni a tutela dei produttori agricoli cuneesi e dei consumatori“Agli europarlamentari che saranno eletti a Strasburgo chiediamo di tutelare e proteggere il nostro sistema agricolo ed agroalimentare nel contesto di una difficile convivenza di interessi nazionali e comunitari”. A dichiararlo, in vista delle elezioni europee di domenica, è il Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo Roberto Moncalvo. Sono cinque gli impegni cardine che l'organizzazione chiede di assumere ai candidati italiani al Parlamento europeo.
Il primo riguarda la difesa delle risorse comunitarie all’agricoltura: “Non è accettabile che sia il settore agricolo a pagare il conto della Brexit - dichiara Moncalvo -. La PAC non può subire ulteriori tagli ma deve cambiare per sostenere redditi e occupazione e fornire adeguati strumenti alle nostre imprese perché producano cibo di qualità in modo sostenibile da un punto di vista ambientale, economico e sociale. Chiediamo che la ripartizione delle risorse PAC tra gli Stati dell’Unione europea sappia riconoscere e premiare il valore socioeconomico e l’occupazione che creano le diverse agricolture dell’Europa”. Il secondo tema chiave è la trasparenza. “Finora - rimarca Moncalvo - l’Unione europea ha purtroppo dimostrato di essere miope su questo fronte e dipendente da alcuni interessi. Dopo che numerosi Paesi hanno introdotto l’obbligo di indicare l’origine in etichetta, la nuova legislatura dovrà fare la sua parte. Lo chiedono cittadini e agricoltori”.
È, dunque, fondamentale scongiurare l’entrata in vigore, nell’aprile 2020, dell’attuale impostazione delle norme comunitarie, fortemente ingannevoli per i consumatori, per portare a compimento il lavoro avviato in Italia, grazie al costante impegno di Coldiretti, prima con i Decreti sperimentali su pasta, riso, latte e pomodoro e, recentemente, con l’estensione a tutta la produzione alimentare nazionale. Sempre in tema di trasparenza, il terzo impegno del manifesto Coldiretti riguarda la revisione del Codice doganale a tutela del vero Made in Italy. Secondo il Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo “è giunto il momento di cambiare le regole scongiurando la possibilità che siano dichiarati ‘italiani’ prodotti che nel nostro Paese hanno subìto soltanto l’ultima trasformazione. È essenziale, anche per assicurare una leale competizione tra gli imprenditori del settore, comunicare con chiarezza chi, dove e come ha contribuito a produrre ciò che mangiamo”.
Quarto impegno, la revisione degli accordi internazionali di libero scambio, che dovrà coinvolgere attivamente le Organizzazioni agricole. “La prossima potrà essere una legislatura importante se vedrà in Parlamento rappresentanti impegnati a battersi contro accordi commerciali come quelli finora definiti, che stanno svendendo l’identità delle nostre produzioni - denuncia Moncalvo - lasciando a Paesi come il Canada la possibilità legalizzata di vendere imitazioni italiane di formaggi, salumi e altre eccellenze nostrane”. Quinto impegno richiesto ai candidati europarlamentari è l’omogeneità degli standard produttivi. “Gli alimenti esteri in vendita sui nostri scaffali - spiega Coldiretti - devono garantire il medesimo livello di qualità e di sicurezza dei nostri e assicurare che siano stati rispettati l’ambiente, il lavoro e la salute di chi ha operato nel percorso dal campo alla tavola”. “Accordi commerciali intelligenti e parità di standard produttivi eviterebbero, ad esempio, il blocco all’export delle nostre mele in Cina, mentre quelle cinesi arrivano indisturbate nella Granda con qualche dubbio sul grado di sicurezza alimentare offerta”, conclude Moncalvo.
c.s.
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