'Evitare tentazioni di intese sotterranee e calcoli di interessi personali'
Le riflessioni dell’assessore regionale e già sindaco di Cuneo, Alberto Valmaggia, sull’ipotizzata revisione dello Statuto della Fondazione CrcRiceviamo e pubblichiamo le riflessioni dell’assessore regionale e già sindaco di Cuneo, Alberto Valmaggia, sull’ipotizzata revisione dello Statuto della Fondazione Crc:
“Viviamo in un territorio ricco di risorse umane ed economiche, con un patrimonio di storia di cui siamo orgogliosi e con importanti opportunità per il nostro futuro. La lunga traversata della crisi, che pure ci ha in parte risparmiati, ci ha insegnato che dalle difficoltà se ne esce insieme e questo è per noi il senso della politica, nel dialogo tra sensibilità diverse.
Nel patrimonio di cui possiamo disporre nella nostra provincia, la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo rappresenta una risorsa importante per la cooperazione che può offrire al territorio, dialogando in particolare con le sue istituzioni pubbliche, democraticamente legittimate, come sono gli Enti locali rappresentati nei suoi Organi, a testimonianza del ruolo decisivo nella nascita della Fondazione e nella sua vita attuale.
Senza un dialogo permanente e rispettoso con questi soggetti del territorio rischia di indebolirsi anche il ruolo della Fondazione, che non risiede solo nei contributi finanziari che può offrire, ma anche e forse di più, in una visione condivisa di strategie per lo sviluppo delle nostre comunità verso le quali i nostri Enti locali portano una responsabilità importante.
E’ nell’interesse di tutti che questo dialogo avvenga alla luce del sole, evitando tentazioni di intese sotterranee e calcoli di interessi personali. Pertanto, nel momento in cui si ipotizza una revisione dello Statuto rispetto alla rappresentatività degli attori locali all’interno del Consiglio Generale dell’Ente, si auspica che questo dialogo, aperto e trasparente, che negli anni recenti ha dato frutti importanti e introdotto innovazioni feconde, sia mantenuto se non rafforzato. Parimenti si auspica che sia tenuta in considerazione un’adeguata rappresentatività delle diverse realtà territoriali, nella convinzione che, da una pluralità di apporti, derivi la ricchezza progettuale del Consiglio di Indirizzo, vero specchio di una comunità nella quale la Fondazione affonda le sue radici e per la quale deve continuare a spendersi”.
r.c.
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