Fattura elettronica: i parlamentari cuneesi nelle sedi di Confagricoltura per verificare le difficoltà
L'associazione ha richiesto la sospensione del sistema e nessuna sanzione per quanto riguarda il 2019Ha colto nel segno l’invito di Confagricoltura Cuneo rivolto ai parlamentari cuneesi di recarsi negli uffici dell’associazione per verificare di persona disservizi e disagi creati dalla fatturazione elettronica alle aziende del comparto. Da quando l’appello è stato lanciato, fino ad oggi sono stati accolti nelle sedi dell’organizzazione gli onorevoli Monica Ciaburro, Enrico Costa, Chiara Gribaudo e Marco Perosino e altri ancora hanno dimostrato il loro interesse alla questione e la loro disponibilità a presentarsi nelle prossime settimane negli uffici.
“Ringraziamo tutti i politici per l’attenzione che hanno voluto riservare a questa tematica rispondendo al nostro invito – dichiara Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo –. A un mese dall’entrata in vigore della fatturazione elettronica stanno purtroppo venendo a galla tutte le problematiche evidenziate già da tempo dalla nostra organizzazione, che si traducono in eccessivo dispendio di risorse economiche per le aziende costrette a trascorrere molto tempo per orientarsi con il nuovo sistema”.
L’esatto opposto, insomma, dei benefici che la fatturazione elettronica avrebbe dovuto produrre: ridurre la dispersione di risorse economiche e temporali nella produzione delle fatture. Alle aziende viene richiesto un investimento di tempo che va dai venti minuti a un’ora, solo per la produzione di una fattura, mentre con il sistema precedente il tutto avveniva in pochi minuti. Inoltre, non sono pochi i costi che l’azienda deve sostenere per acquistare il relativo gestionale, lo spazio di archiviazione e, laddove le competenze tecnologiche non sono sufficienti, anche per affidarsi ad un consulente esterno all’azienda. Senza contare che il sistema di interscambio (Sdi), probabilmente anche per via dell’enorme mole di dati da gestire, non è ancora perfettamente funzionante, creando notevoli difficoltà a causa dei ritardi e degli scarti generati tra la generazione e la ricezione delle fatture. Non accade di rado, infatti, che perché vengano realmente consegnate siano necessarie una o due settimane.
Parallelamente all’azione rivolta ai parlamentari dalla Confagricoltura di Cuneo, in queste settimane sta andando avanti anche la protesta “Fattura elettronica? No grazie!” con locandine e manifesti affissi in tutti gli uffici di zona e i recapiti dell’organizzazione agricola, oltre a materiale distribuito alle aziende associate con cui manifestare pubblicamente la contrarietà della Confagricoltura di Cuneo al sistema.
“I nostri uffici sono ovviamente a disposizione delle aziende associate per aiutarle a districarsi in questa vera e propria rivoluzione, tuttavia continuiamo a non comprendere come mai soltanto noi e il Portogallo abbiamo adottato questo sistema che, a nostro avviso, non riuscirà a combattere l’evasione fiscale. Chiediamo quindi la sospensione del sistema o, perlomeno, una sanatoria di un anno per quanto concerne l’emissione tardiva, applicabile anche nel caso di eventuali errori o dati indicati non correttamente”, conclude il direttore Abellonio, che poi fa ancora un ultimo appello: “Ci auguriamo che altri decidano di unirsi alle nostre iniziative di protesta contro un sistema che rischia di penalizzare tutto il mondo produttivo”.
c.s.
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