Festival di Sanremo, la battuta di Angelo Duro sui “contadini laureati” scatena la polemica
“Comicità sgradevole, non conosce la realtà moderna dell’agricoltura” commenta Allasia (Confagricoltura). Il senatore Bergesio: “Un monologo offensivo e antistorico”La pietra dello scandalo è il monologo del comico Angelo Duro, ascoltato nella seconda serata del Festival di Sanremo 2023. Si parla di giovani senza futuro e del quadro desolante delle famiglie italiane, anche con parolacce ed espressioni forti. Una di queste riguarda gli amici dell’ex “iena” siciliana, quelli che “non sono voluti partire”: “Tutti laureati e a casa, perché non sono voluti partire. Anche i contadini li prendono in giro e non c’hanno la laurea. Fare i contadini non è umiliante, fare il contadino con la laurea sì: vuol dire che hai fallito due volte”.
Il monologo, pronunciato in mutande e con un dito medio rivolto verso il pubblico, ha suscitato reazioni contrastanti. Amadeus lo ha difeso, dicendo che lo riporterebbe sul palco. Ma tra chi nel settore dell’agricoltura ci lavora non mancano le critiche: “Siamo stupiti che un giovane e laureato utilizzi un termine ormai desueto come ‘contadino’ per definire una professione all’avanguardia e di uno dei settori trainanti l’economia del Paese, che ha lavorato e garantito la sopravvivenza a tutta la popolazione italiana durante il lockdown”. Lo dice Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte, parlando di “comicità sgradevole, fuori luogo e con messaggi fuorvianti lanciati a un pubblico che non conosce la realtà moderna dell’agricoltura italiana”. Sulla stessa linea il direttore di Confagricoltura Lella Bassignana: “L’agricoltore, da semplice produttore di derrate alimentari, è diventato un creatore di servizi e un generatore di valore per il territorio rurale. Non accettiamo in alcun modo pertanto delle morali come quelle andate in onda su un palco di spessore come quello di Sanremo”.
Anche nella politica si levano gli scudi. Il senatore cuneese della Lega Giorgio Maria Bergesio, componente della commissione Vigilanza Rai nella scorsa legislatura (in quella attuale non è ancora costituita), attacca: “Un contadino non è un fallito ma un custode del nostro territorio. Fallisce maldestramente chi, per cercare visibilità, fa stupida ironia sul sudore di questi uomini e donne ricchi di valori e dignità! E lo fa di fronte a milioni di telespettatori che pagando il canone vorrebbero un Festival che svolga seriamente un servizio pubblico”. Per Bergesio quello ascoltato a Sanremo è “un monologo offensivo e antistorico che non rispetta una categoria che garantisce cibo in tavola a tutti. Anche al comico stesso. E nessuno ha chiesto scusa. In questi giorni tanti giovani laureati, imprenditori agricoli, mi hanno segnalato la loro totale contrarietà alle parole del comico”. “Basta monologhi che discreditano chi fatica ogni giorno - conclude il senatore - e anche nel corso della pandemia ha continuato senza sosta il suo lavoro”.
Redazione
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