Finitela di chiedere posso, posso, posso: state a casa e basta
In questi giorni capita di leggere sui social le richieste più assurde, ma se vi viene un solo dubbio che ciò che state pensando non si possa fare...Posso, posso, posso, posso, posso. In questi giorni a molti sarà venuto in mente il ritornello della canzone di Carl Brave e Max Gazzè in rotazione sulle radio nazionali fino a qualche mese fa. Ad altri, forse fuori dalle mode musicali del momento e per questo probabilmente più inclini a raccogliere la stima di chi scrive, la petulanza del continuo domandare sui social delle limitazioni alla libertà personale imposte dal Governo avrà ricordato un vecchio brano di Giorgio Gaber ‘Si può’. Certo, il significato del brano del Signor G era un altro, l’invito è a riascoltarlo per cogliere le sue puntute critiche alla società in un tempo in cui l’omologazione culturale è imperante, ma qui il nocciolo del discorso è un altro.
Per evitare perifrasi e andare dritti al punto con un concetto diretto, ma non troppo, in quanto avremmo inoppugnabilmente potuto dir di peggio: ci siamo rotti i polmoni.
Di che cosa? I lettori più accorti lo avranno già intuito, d’altronde la misura è colma. Ci siamo stancati di leggere/ascoltare le richieste d’interpretazione del decreto emanato dalla presidenza del Consiglio per le motivazioni più assurde. "Io sono di Pezzolo Valle Uzzone, ma andavo sempre dal macellaio a Bagnolo Piemonte perché ha la salciccia (o salsiccia, come preferite, si può dire in entrambi i modi n.d.r.) più buona. Posso continuare a prendere la carne lì?”; “Abito a Morozzo, ma adoro fare delle belle passeggiate in montagna con il mio Fuffi. Posso andarci ancora vero? D’altronde c’è scritto che si può continuare ad uscire per portare il cane a fare la pipì”; “Siamo della podistica di Acceglio, possiamo andare a fare una gita al pianoro del Valasco? Faremo attenzione a mantenere il metro di distanza”.
“È consentito uscire di casa per motivi di lavoro, salute e necessità”, oramai questa frase è più nota agli italiani dell’incipit della Divina Commedia o dell’articolo uno della Costituzione, eppure c’è chi finge di non aver compreso la lezione, tipo quei due scienziati del CERN colti a girare per le strade di Borgo San Dalmazzo senza alcun valido motivo. Difficile convincere i casi ’limite’, probabilmente la denuncia penale li porterà a più miti consigli e sopirà il loro fervente spirito di giramondo, ma è agli altri che facciamo un appello, quelli che sono lì a scrivere sui vari ‘Sei di… se’ e che crediamo redimibili: se vi viene anche solo il minimo dubbio che ciò che state pensando non si possa fare, evitate di ammorbarci l’anima, state a casa.
Oppure consultate le faq sul sito del Governo e poi, se potete uscire bene, altrimenti… state a casa.
P.S. Una volta rinchiusi nel vostro domicilio evitate di ricordarcelo con l’hashtag davanti, va bene così.
Samuele Mattio
CUNEO coronavirus - Posso - Si può