'Forse sarebbe opportuna una localizzazione più centrale per il nuovo biodigestore'
Le osservazioni sull'impianto da realizzare a Borgo San Dalmazzo pubblicate sul sito della Provincia di Cuneo: istanze da Legambiente, Pro Natura, Comitato di Quartiere di San Rocco e da una residente borgarinaSono state pubblicate sul sito internet dell'ente le osservazioni che la Provincia di Cuneo ha ricevuto relativamente al discusso progetto del nuovo biodigestore per la gestione dei rifiuti organici da realizzare a Borgo San Dalmazzo. La scadenza per la presentazione era fissata a venerdì 15 novembre, tre le istanze presentate, rispettivamente dal Comitato di Quartiere di San Rocco Castagneretta, da una residente a Borgo San Dalmazzo e congiuntamente dalle associazioni Legambiente e Pro Natura di Cuneo.
Il Comitato di Quartiere di San Rocco Castagneretta, tra le diverse richieste avanzate, chiede di garantire il controllo e l'abbattimento degli odori molesti, oltre che misure compensative dei disagi come l'annullamento della Tassa sui Rifiuti Solidi Urbani. Secondo i rappresentanti della frazione cuneese geograficamente più vicina all'area dove sorgerebbe l'impianto, inoltre, il bacino d'utenza previsto non sarebbe sufficiente alla raccolta della quantità di rifiuti organici necessari per la produzione di biogas ipotizzata dallo studio di fattibilità (35 mila tonnellate all'anno contro le 25 mila prodotte dai quattro consorzi della provincia nel 2016). In conseguenza di questo, si legge in un documento che in più punti richiede informazioni più approfondite sull'impianto e sul suo impatto, “lo smaltimento di rifiuti provenienti da Comuni non facenti parte di ACSR rischierebbe di far cadere la natura 'in house' del consorzio”.
La questione odori è richiamata anche nelle osservazioni presentate dalla residente a Borgo San Dalmazzo, la quale chiede “l'imposizione di misure tese a limitare gli impatti a livello olfattivo e sanitario dell'intera filiera”. Nelle analisi presentate dalla borgarina si chiede poi di procedere ad una valutazione di impatto sanitario anche nel caso in cui il progetto proposto non fosse rinviato ad una Valutazione di Impatto Ambientale (la decisione in merito sarà presa dalla Provincia insieme all'Arpa).
Anche Legambiente e Pro Natura, infine, nella loro analisi mettono in dubbio la possibilità di reperire il fabbisogno di rifiuti necessario a rendere redditizio l'impianto. Tra le richieste delle due associazioni la revisione dell'analisi costi-benefici e la valutazione dell'opportunità di spostare l'impianto in una zona più centrale della provincia, in modo tale da ridurre i chilometraggi richiesti per il trasporto dei rifiuti.
I tre documenti presentati sono consultabili a questo link, insieme allo studio di fattibilità dell'impianto. A dicembre è in programma l'assemblea dei sindaci dei territori coperti da ACSR che darà il suo parere sul progetto.
Andrea Dalmasso
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