Frena l'economia cuneese, Chiapella (Confcommercio): "Cauto ottimismo in un contesto fragile"
Il presidente provinciale dell'organizzazione commenta i dati recentemente diffusi dalla Camera di CommercioDai dati pubblicati in questi giorni dalla Camera di Commercio di Cuneo, che riflettono sostanzialmente quanto avvenuto a livello nazionale, il 2022 si è concluso con un colpo di freno rispetto ai risultati 2021 per l'economia della Granda. Dopo il guizzo post Covid, tornano a mostrarsi leggeri segnali di sofferenze dei settori già in difficoltà. Tra i comparti rappresentati da Confcommercio, si deve registrare il trend negativo del commercio, che resta con il segno meno senza particolari scossoni rispetto agli anni pre-Covid. Le ragioni di questo dato sono soprattutto da rilevare nella trasformazione in atto nelle abitudini di acquisto e più in generale nel terziario di mercato: da qui nasce l’impegno di Confcommercio nell’accompagnare il processo di trasformazione digitale delle imprese, offrendo nuovi servizi e soluzioni di consegna, stimolando il ricorso ai pagamenti elettronici lavorando affinché si riducano i costi legati all'accettazione di tali pagamenti.
Decisamente meglio, anche guardando i dati regionali e nazionali, i settori dei servizi e del turismo che chiudono in positivo. Soprattutto il turismo enogastronomico e quello legato all’outdoor e alla montagna mantengono il trend di crescita, a conferma di un sistema imprenditoriale produttivo distributivo ben funzionante e anche alla luce delle politiche di sostegno Regionali ed Europee volte alla riqualificazione dell’economia di montagna, alla tutela del territorio e alla valorizzazione del prodotto locale.
“Ci mostriamo cautamente ottimisti – commenta il presidente provinciale di Confcommercio Luca Chiapella – anche se il quadro economico generale resta fragile. Nonostante la guerra in atto alle porte dell’Europa, il caro bollette, gli aumenti generalizzati delle materie prime e ai tassi d’interesse che la Bce continua ad aumentare per contrastare l’inflazione ancora a due cifre, dalle stime del Centro Studi di Confcommercio non si avvertono cambiamenti radicali nei comportamenti d’acquisto. Riteniamo quindi di escludere, almeno a breve termine, drastiche e generalizzate riduzioni della domanda. Di ciò ne è stata prova la buona performance natalizia, confermata anche nelle prime settimane di saldi”.
A livello nazionale l’ISTAT evidenzia che nell’intero anno il PIL è comunque aumentato del 3,9% in confronto all’anno precedente. I segnali di rallentamento dell’economia sono però evidenti: i principali indicatori congiunturali si sono tradotti nel quarto trimestre, secondo le prime stime, in una diminuzione del PIL dello 0,1%, interrompendo un percorso di recupero che durava da quasi due anni.
“Il dato, meno negativo di quanto prospettato – prosegue il Presidente Chiapella – , ribadisce ancora una volta il ruolo fondamentale dei servizi e del turismo quali settori trainanti per la ripresa del nostro territorio”
Redazione
CUNEO Confcommercio