Frutta, Coldiretti Cuneo: mercato dinamico ma liquidazioni latitanti per i produttori
I frutticoltori cuneesi attendono ancora i pagamenti per le mele raccolte lo scorso annoL’inizio dell’annata si presenta ad oggi favorevole per la produzione frutticola cuneese, ma sulla sostenibilità economica delle aziende incombono le mai sopite speculazioni lungo la filiera, fra ritardi esagerati nelle liquidazioni, fino ad un anno dopo la raccolta, e remunerazioni insufficienti a coprire i costi di produzione. È quanto evidenzia Coldiretti Cuneo alla vigilia della XXII edizione di Fruttinfiore, la manifestazione dedicata alla frutta locale che si svolgerà a Lagnasco dal 5 al 7 aprile.
Se la primavera anticipata, con tutte le principali specie frutticole fiorite ad eccezione di kiwi e mirtillo, poteva mettere a rischio il prosieguo dell’annata con l’abbassamento repentino delle temperature a ridosso di Pasqua, le piogge sono arrivate provvidenziali a sventare il pericolo gelate, oltre che a dissetare i frutteti.
Viste anche le ultime valutazioni di Assomela, che indicano un mercato dinamico con prezzi in aumento e scorte in esaurimento nei magazzini per la maggior parte delle varietà, le aspettative per la nuova annata sono incoraggianti. Tuttavia, oggi i frutticoltori cuneesi sono ancora in attesa delle liquidazioni delle mele raccolte fra l’estate e l’autunno 2023, per le quali hanno ricevuto soltanto gli acconti.
Nel distretto frutticolo cuneese - ricorda Coldiretti Cuneo - anche se qualche contratto nell’ultimo anno è stato stipulato, è ancora diffuso il malcostume secondo cui, sfruttando l’istituto del conferimento, non viene comunicata tempestivamente la qualità commerciale del prodotto conferito e i produttori non hanno alcuna indicazione su prezzi e tempistiche dei pagamenti.
“Una situazione che mette in profonda difficoltà i frutticoltori ritardando in maniera insostenibile le liquidazioni e riducendo ai minimi termini la loro remunerazione, spesso insufficiente a coprire persino i costi di produzione. Le aziende subiscono da ormai troppo tempo la poca trasparenza della filiera distributiva e i ritardi nei pagamenti che negli ultimi anni, con le dovute differenze tra le diverse strutture commerciali, sono stati ulteriormente dilazionati creando gravi problemi al bilancio dei produttori e, a cascata, all’intero indotto” dichiara il presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada.
La frutticoltura impegna nella Granda 4.500 aziende agricole - ricorda la Coldiretti - e una superficie di 12.000 ettari, coltivati principalmente a mele, pesche, kiwi, pere e susine, generando un fatturato potenziale di oltre 260 milioni di euro, senza contare l’indotto. Con le dovute differenze tra specie e specie, la Provincia di Cuneo rappresenta tra il 70 e l’85% della produzione frutticola di tutto il Piemonte.
“Torniamo a chiedere che i frutticoltori siano remunerati in maniera equa e tempestiva, anziché incassare le briciole a molti mesi di distanza dalla campagna produttiva, pagando le inefficienze e gli errori di chi sta a valle della filiera. Ribadiamo dunque l’urgenza di dare piena applicazione e concretezza alla norma sulle pratiche commerciali sleali, strumento che abbiamo fortemente voluto per rendere più equa la distribuzione del valore lungo la filiera agricola e alimentare” conclude il direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu.
Redazione
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