Gentiloni nega il Pantheon al bisnonno e Emanuele Filiberto tira il Papa per l'abito corale

"Gentiloni e il Governo non avranno più nulla a che vedere con la questione, le parole di Gentiloni sono un suo pensiero personale, che rispetto. Nulla di più. E io di pensiero ne ho un altro. Penso che tutti i Re d'Italia, e sottolineo tutti, dovrebbero essere sepolti al Pantheon. Chi può dare, perché ne ha la titolarità, l'ok alla traslazione per la sepoltura di Vittorio Emanuele III al Pantheon è il Vaticano. Che già in passato si è mostrato sensibile sull'argomento". 

 

Queste le parole di Emanuele Filiberto in un'intervista al Tempo. L'erede di casa Savoia, fino ad oggi distintosi più per le apparizioni televisive che per altro, ha risposto piccato al premier uscente Paolo Gentiloni. Il successore di Renzi aveva provato a mettere un punto alla querelle che da giorni sta facendo discutere gli italiani nel tradizionale discorso di fine mandato. “Chi chiede il Pantheon o la riabilitazione di Vittorio Emanuele III non sarà ascoltato” aveva sentenziato Gentiloni, ma è evidente che il giovane Savoia, accantonate le velleità artistiche (in molti lo ricorderanno a 'Ballando con le Stelle' o in una tragicomica esibizione a Sanremo 2010 con Pupo e il tenore Luca Canonici) non mollerà facilmente l'osso sulla traslazione da Vicoforte a Roma. La provocazione sul Vaticano e il tiramento d'abito corale a Papa Francesco lasciano intendere che Emanuele Filiberto tenterà di sfruttare la sua immagine da personaggio televisivo per portare a casa il trasferimento. Ci riuscirà? Molto dipende anche da come andranno le imminenti politiche. Se, come dicono i sondaggisti, il vento del centrodestra soffierà forte sulle urne, è possibile che si aprano degli spiragli per la traslazione della salma del 'Re tappo' al Pantheon, in quanto fino ad oggi i maggiorenti di Lega e Forza Italia hanno taciuto sul tema. Un silenzio che sa molto di assenso...

s.m.