Giornata del valore alpino, Fratelli d’Italia: “Doveroso riconoscimento a chi ha dato così tanto”
Bongioanni plaude al voto del Consiglio regionale e ricorda l’adunata di Cuneo. La legge stanzia 100mila euro all’anno per la manutenzione di rifugi e sentieriLa legge sull’istituzione della giornata del valore alpino “è un doveroso riconoscimento alla storia e alla cultura degli alpini, un corpo verso il quale gli italiani nutrono stima ed affetto e che vanno ricordati non solo per il sacrificio di vite durante le due guerre mondiali ma anche per le importanti azioni fatte in tempo di pace”. Lo afferma il gruppo regionale di Fratelli d’Italia, all’esito del voto con cui i consiglieri di palazzo Lascaris hanno approvato la celebrazione che ricorrerà il 16 gennaio di ogni anno, giornata che ricorda la data di inizio della ritirata di Russia.
“La legge stanzia 100mila euro l’anno per i primi due anni - rifinanziabili - con i quali gli Alpini piemontesi potranno varare momenti di studio e commemorazione” dice il primo firmatario Davide Nicco. I finanziamenti serviranno a restaurare rifugi, sentieri e monumenti legati ai luoghi delle penne nere e molte altre iniziative: “Atti di manutenzione della memoria e di valorizzazione del nostro paesaggio naturale e storico la cui importanza è evidente a tutti”. Aggiunge Paolo Bongioanni, secondo firmatario e capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Piemonte: “È una giornata importante oggi per il Piemonte, nel momento in cui si conferma ancora una volta la coesione del centrodestra di governo, si rende il doveroso grazie all’enorme impegno, che il Corpo degli Alpini, ha profuso sia in termini di vite umane, sia In termine di interventi umanitari, per la nostra libertà e per la nostra incolumità”.
“L’approvazione - prosegue Bongioanni - di questa legge mi fa tornare in mente anche il 2007, quando organizzammo a Cuneo la 80a Adunata degli Alpini: 500.000 persone nel capoluogo della Granda e 90.000 alpini che sfilarono quella mattina attraverso via Roma, piazza Galimberti e corso Nizza. Un’immagine che non ho dimenticato e che oggi come allora fa venire gli occhi lucidi. Allo stesso modo parlare di un corpo militare, mi ricorda una mattina di marzo del 1989, quando mi ha arruolai volontario, entrai in quella caserma che ero un bambino e ci uscii 12 mesi dopo che ero diventato un uomo. L’anno più bello della mia vita, un anno di amicizie, di disciplina e di crescita. Grazie agli Alpini, grazie a tutti i corpi dell’esercito, grazie al servizio militare per quello che mi ha regalato”.
Redazione
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