Giuliacci a Cuneo: 'Dal 1962 in Piemonte la superficie dei ghiacciai è diminuita del 50%'
Il meteorologo è intervenuto al convegno sui cambiamenti climatici organizzato dalla CIA Cuneo. 'Greta? La scienza non ha bisogno di testimonial'
“A mio avviso il premio nobel per la pace va dato ad altri. Va benissimo Greta come portavoce delle istanze e del sentimento dei giovani, va meno bene quando viene presa come testimonial dal mondo scientifico. La scienza non ha bisogno di testimonial”. Con queste parole il fisico meteorologo Andrea Giuliacci ha iniziato la relazione sui ‘Cambiamenti climatici e conseguenze in agricoltura per l’Italia e il nordovest”. Il suo era l’intervento più atteso al convegno sul clima organizzato stamane, sabato 19 ottobre, dalla CIA Cuneo nel Centro Incontri della Fondazione CRC, e il climatologo romano, sul palco dei relatori insieme al direttore generale dell’Arpa Piemonte Angelo Robotto e al consulente per le strategia patrimoniali Cosimo Scarafile, non ha tradito le attese.
“Il clima sta cambiando, ce lo dicono i dati e i termometri, che non mentono - ha spiegato Giuliacci -. Le temperature stanno salendo e non possiamo fare finta di niente”. Dal 1880 a oggi le temperature sono salite di 0.78 gradi (rispetto alla media 1850-1900): “Sembra poco ma in realtà è un aumento notevole”. Il luglio di quest’anno è stato, a livello planetario, il mese più caldo dell’era moderna. “Si fondono i ghiacciai si riscaldano gli oceani e sale il livello del mare. L’aspetto più preoccupante è che nell’atmosfera c’è una maggior quantità di calore, i fenomeni atmosferici hanno più ‘carburante’: temporali, tornado e cicloni tropicali sono più intensi”.
Cosa sta succedendo in Italia? “Questa è una delle zone in cui il riscaldamento è stato maggiore. Stiamo vivendo il peggio dei cambiamenti climatici. Nel nostro paese dagli inizi del 1800 le temperature medie sono salite di oltre 2 gradi e il 2018 è stato l’anno più caldo di sempre. Tutte le stagioni si sono ‘riscaldate’, soprattutto le estati: ondate di caldo più numerose , intense e durature”.
“Negli anni 70’ quando il colonnello Bernacca diceva che l’indomani ci sarebbero stati 30 gradi nelle case degli italiani c’era stupore, oggi è considerato normale” ha detto tra il serio e il faceto, per poi passare ai dati sul nordovest italiano. “Le temperature sono in aumento. L’anno più caldo è stato il 2018, dal 1958 c’è stato un aumento medio delle temperature di circa 2 gradi centigradi. È un trend che va invertito”.
Impossibile non fare cenno alle montagne, dove in 50 anni la superficie dei ghiacciai alpini si è ridotta di circa il 30%. In Piemonte è diminuita del 48% dal 1962 al 2014. “I ghiacciai arretrano verso le cime di circa 5-20 metri l’anno, il problema è che la loro funzione non è solo quella di fare bella la montagna, ma quella di importante fonte di approvvigionamento idrico”.
Come sarà il clima del futuro? “Ancora più caldo - ha sentenziato il meteorologo, avviandosi alla conclusione -. La risposta arriva dai modelli climatici che simulano il comportamento dell’atmosfera e l’evoluzione del clima sulla base di diversi scenari. Entro il 2035 a livello planetario le temperature saliranno di 0,3-0,7 C°. Entro il 2100 le temperature del pianeta potrebbero essere più alte di 4 gradi, con conseguenze disastrose sul clima e sull’approvvigionamento di acqua”. “Quella contro i cambiamenti climatici è una sfida che dobbiamo vincere” ha concluso Giuliacci, che in seguito ha partecipato a una tavola rotonda sul tema, alla quale erano presenti, tra gli altri, il presidente nazionale della CIA Dino Scanavino e quello proviniciale Claudio Conterno. Infine la consegna delle borse di studio agli studenti degli istituti agrari di Cuneo e Alba.
“Il clima sta cambiando, ce lo dicono i dati e i termometri, che non mentono - ha spiegato Giuliacci -. Le temperature stanno salendo e non possiamo fare finta di niente”. Dal 1880 a oggi le temperature sono salite di 0.78 gradi (rispetto alla media 1850-1900): “Sembra poco ma in realtà è un aumento notevole”. Il luglio di quest’anno è stato, a livello planetario, il mese più caldo dell’era moderna. “Si fondono i ghiacciai si riscaldano gli oceani e sale il livello del mare. L’aspetto più preoccupante è che nell’atmosfera c’è una maggior quantità di calore, i fenomeni atmosferici hanno più ‘carburante’: temporali, tornado e cicloni tropicali sono più intensi”.
Cosa sta succedendo in Italia? “Questa è una delle zone in cui il riscaldamento è stato maggiore. Stiamo vivendo il peggio dei cambiamenti climatici. Nel nostro paese dagli inizi del 1800 le temperature medie sono salite di oltre 2 gradi e il 2018 è stato l’anno più caldo di sempre. Tutte le stagioni si sono ‘riscaldate’, soprattutto le estati: ondate di caldo più numerose , intense e durature”.
“Negli anni 70’ quando il colonnello Bernacca diceva che l’indomani ci sarebbero stati 30 gradi nelle case degli italiani c’era stupore, oggi è considerato normale” ha detto tra il serio e il faceto, per poi passare ai dati sul nordovest italiano. “Le temperature sono in aumento. L’anno più caldo è stato il 2018, dal 1958 c’è stato un aumento medio delle temperature di circa 2 gradi centigradi. È un trend che va invertito”.
Impossibile non fare cenno alle montagne, dove in 50 anni la superficie dei ghiacciai alpini si è ridotta di circa il 30%. In Piemonte è diminuita del 48% dal 1962 al 2014. “I ghiacciai arretrano verso le cime di circa 5-20 metri l’anno, il problema è che la loro funzione non è solo quella di fare bella la montagna, ma quella di importante fonte di approvvigionamento idrico”.
Come sarà il clima del futuro? “Ancora più caldo - ha sentenziato il meteorologo, avviandosi alla conclusione -. La risposta arriva dai modelli climatici che simulano il comportamento dell’atmosfera e l’evoluzione del clima sulla base di diversi scenari. Entro il 2035 a livello planetario le temperature saliranno di 0,3-0,7 C°. Entro il 2100 le temperature del pianeta potrebbero essere più alte di 4 gradi, con conseguenze disastrose sul clima e sull’approvvigionamento di acqua”. “Quella contro i cambiamenti climatici è una sfida che dobbiamo vincere” ha concluso Giuliacci, che in seguito ha partecipato a una tavola rotonda sul tema, alla quale erano presenti, tra gli altri, il presidente nazionale della CIA Dino Scanavino e quello proviniciale Claudio Conterno. Infine la consegna delle borse di studio agli studenti degli istituti agrari di Cuneo e Alba.
Samuele Mattio
CUNEO cuneo - Alba - clima - CIA Cuneo - Cambiamenti climatici - Meteorologo - andrea giuliacci