“Gli allevatori di bovini di Razza Piemontese vendono a prezzi più bassi dei costi di produzione”
La denuncia di Cia Cuneo. In Piemonte le stalle in totale sono 4.150, ma il 60 per cento è nella GrandaSe gli allevatori di bovini da latte sono in forte crisi perché non coprono più le spese di produzione, quelli dei bovini da carne di Razza Piemontese non stanno meglio. Infatti, uno studio effettuato a fine 2021 aveva quantificato il costo alla stalla del capo vivo sui 3,8 euro al chilogrammo. Ora, con gli aumenti delle materie prime, in particolare cereali e foraggi, che servono a preparare l’alimentazione di qualità degli animali, e i rincari dell’energia, per la gestione aziendale, si è superato l’importo speso. Dice Silvio Chionetti, vicedirettore e responsabile dell’area tecnica provinciale della Cia Cuneo: “Le aziende del settore che riescono a lavorare in autonomia per buona parte dell’allevamento, hanno già comunque superato la soglia della sostenibilità economica. Quelle che devono acquistare tutto all’esterno dell’azienda, oggi hanno dei costi produttivi decisamente maggiori di quanto poi incassano dalla vendita dei bovini”.
Dunque una situazione molto difficile per una carne di alta qualità che, nel 2016, ha ottenuto, dall’Unione Europea, l’Indicazione Geografica Protetta (Igp) per i Vitelloni Piemontesi della coscia: esemplari maschi e femmine iscritti al Libro Genealogico, con un’età superiore ai 12 mesi e allevati e ingrassati nella zona individuata dal rigido disciplinare. Prosegue Chionetti: “La qualità è ormai il filo conduttore che contraddistingue tutti i produttori di Piemontese. Un risultato finale ottenuto attraverso la genetica certificata di partenza, l’alimentazione corretta e sana, il benessere animale nella stalla o al pascolo nei terreni all’aperto. Grazie al lavoro degli allevatori sono stati fatti passi da gigante. Un tempo, infatti, la Piemontese veniva utilizzata come miglioratrice delle altre razze ed esportata anche all’estero. Adesso costituisce di suo un’eccellenza della nostra produzione”.
La carne ha ottime caratteristiche organolettiche e di salubrità per chi la consuma, in quanto contiene pochi grassi e percentuali molto basse di colesterolo. Inoltre, è una delle razze che ha la migliore resa nella macellazione.
I numeri e la promozione
La Piemontese è la razza da carne autoctona più numerosa nel nostro Paese. Le stalle sono 4.150, distribuite per il 60 % nella provincia di Cuneo e le rimanenti soprattutto in quelle di Torino, Asti e Alessandria. In Italia si arriva a un totale di 282.000 capi allevati. Però, l’ingrasso dei vitelli svezzati si sta allargando alle regioni del Nord Italia. Come ad esempio il Veneto. Afferma ancora Chionetti: “Uno dei grandi problemi della Piemontese è che, rispetto ad altre razze da carne, è meno conosciuta. E quindi non può essere apprezzata come merita. Allargarne la diffusione ad altri territori, mantenendo il Cuneese come il fulcro dell’allevamento, può aiutare a ottenere l’obiettivo”. Cosa si può ancora fare per valorizzarla ulteriormente? “Migliorare sempre di più la genetica e la qualità, già comunque di grande livello, e continuare con la promozione, ricercando nuovi mercati. La carne di Razza Piemontese ha ancora molto spazio di vendita in Italia e, poi, anche all’estero. Ad esempio il marchio Igp stenta a decollare: invece, sarebbe un ottimo strumento per veicolare il prodotto che ha bisogno di nuovi impulsi. Infine, potrebbe essere utile far conoscere di più i tipi di tagli legati alle ricette della nostra tradizione. Come la battuta al coltello o il bollito ottenuto con il bue grasso: un’eccellenza tipica delle nostre zone la cui bontà non ha paragoni”.
Cosa sta facendo Cia Cuneo per aiutare gli allevatori del settore? “Abbiamo organizzato dei convegni per promuovere le caratteristiche di pregio dei bovini di razza Piemontese. E stiamo lavorando con altre associazioni affinché la carne venga consumata con una frequenza regolare e sistematica, magari inserita in una dieta bilanciata”.
c.s.
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