Gli auguri e le riflessioni di Centallo Futura: ''Nell'inquietudine non abbiamo perso la fiducia''
Ci scrive il gruppo di Alessandro Cubeddu. ''Quest'anno abbiamo imparato a dare il giusto valore a quei servizi che a volte diamo per scontati''Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di Centallo Futura.
Siamo arrivati alle fine di un anno che ha segnato in modo irreversibile la nostra quotidianità. E’ da febbraio che per strada non siamo più volti. Siamo diventati principalmente occhi e poche altre parti scoperte del viso e ci incontriamo rapidamente nelle vie salutandoci in modo incerto, nel dubbio di non aver riconosciuto, tra mascherine e occhiali, quella persona che qualche mese prima avremmo abbracciato.
Abbiamo dovuto camminare come se ci fosse un nemico invisibile pronto ad attaccarci. Abbiamo consumato caffè da soli in una piazza semi vuota, abbiamo atteso silenti in lunghe code per l’acquisto di beni essenziali. Informati quotidianamente su nuovi contagi, su nuovi ingressi in ospedali e talvolta di decessi, silenziosamente ci siamo sentiti piccoli e alla ricerca di una protezione invisibile. Nell’inquietudine, non abbiamo però perso la fiducia, consci che avremmo visto, prima o poi, la luce. Allora abbiamo scelto inconsapevolmente di essere comunità. Ci siamo espressi in modo diverso ma non abbiamo mai cessato di esserlo. E non parlo di arcobaleni e balconi vivaci, che comunque sono un ottimo contorno, ma di istituzioni, enti, associazioni e volontari, ovvero coloro che hanno messo in mostra tutta la loro forza per diventare quella protezione della quale eravamo alla ricerca.
Nessuno ha aspettato una chiamata. Erano già pronti a fare la propria parte. Croce Rossa, Protezione Civile, Caritas, Amministrazione comunale, Volontari a ogni livello, Polizia Locale, Carabinieri e personale sanitario. E ancora gli eroi silenziosi, le persone comuni che hanno iniziato a rimboccarsi le maniche a chiedersi come poter dare una mano al prossimo, se avessero potuto portare farmaci a casa o fare la spesa per i più fragili. Una manovra sociale compatta con movimenti continui ed incessante presenza. Un abbraccio istituzionale che ha portato i suoi frutti all’interno di ogni singola casa che ne fatto richiesta.
“La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi” Einstein vedeva il bicchiere mezzo pieno. E quale può essere il progresso in una crisi sanitaria/economica/sociale di queste dimensioni? Quello di scoprire che nessuno in cuor suo ha mai mollato, di vedere i commercianti reinventarsi in attesa della consistenza statale, di vedere aziende mutare la propria identità per salvaguardare i dipendenti e la propria storia. E cosa dire di quelle famiglie che hanno dovuto muoversi con salti mortali tra didattica a distanza e lavoro? Tra connessioni improvvisate, permessi, ritardi e il diabolico rito delle autocertificazioni? E in parallelo tutto l’apparato scolastico con una velocità impressionante ha dovuto adattarsi, tra alti e bassi, ad un nuovo mondo a distanza,consapevoli che dal loro servizio dipende l’educazione e la crescita dei nostri figli.
Chiudo quindi con una riflessione personale. Tutti abbiamo imparato qualcosa: a pesare la nostra capacità di adattamento e a dare il giusto valore a quei servizi che troppe volte diamo per scontato. Centallo Futura porge i migliori auguri a tutti voi con l’augurio di cercare la propria rinascita.
Alessandro Cubeddu, Centallo Futura
Redazione
CENTALLO Alessandro Cubeddu - Centallo Futura