Gli 'invisibili' di Cuneo: sono circa centoventi i senza fissa dimora in città
La vicesindaco Manassero in vista della stagione della frutta: ''La situazione non è più emergenziale, stiamo cercando di dare risposte strutturali''“La situazione dei senza fissa dimora, aspiranti braccianti agricoli o no, non è più emergenziale, stiamo cercando di dare risposte strutturali”. La vicesindaco di Cuneo, Patrizia Manassero ha risposto con dovizia di particolari a due interrogazioni presentate stasera, lunedì 22 febbraio, in Consiglio comunale - da Ugo Sturlese, Cuneo per i Beni Comuni, e Maria Luisa Martello, Cuneo Città d’Europa - sulla situazione dell’accoglienza dei lavoratori della frutta e dei clochard.
“Il Cuneese risulta un territorio accogliente, le paghe sono ridotte, ma migliori di altri territori - ha detto la Manassero, che ha in capo a sé le politiche per l'integrazione e l’accoglienza -. La città di Cuneo è l’unica con dormitori aperti, mentre Savigliano e Mondovì hanno chiuso i dormitori e la scorsa estate anche Saluzzo. Siamo l'unica città a fornire questi servizi e la mensa cittadina fornisce pranzo e cena”.
La vicesindaco ha spiegato che nei giorni scorsi il Prefetto di Cuneo Fabrizia Triolo ha convocato un tavolo con le forze dell’ordine e i sindaci (sono 32 i comuni coinvolti) in vista della stagione della frutta. “Sarà aperto anche alla Caritas e allargheremo anche al volontariato, ma in questo momento abbiamo bisogno di pragmatismo” ha asserito la Manassero.
La vicesindaco ha poi specificato quanto fatto dall’amministrazione in città. “Cuneo accoglie mediamente 120 persone senza fissa dimora, con un modello diffuso su tutto il territorio comunale - ha spiegato la vicesindaco -. Abbiamo creato un osservatorio che permette al municipio di fare una lettura delle presenze in collaborazione tra Unità di Strada e Polizia Municipale”.
Manassero ha chiosato sulla quindicina di stranieri senza fissa dimora che nei giorni scorsi hanno continuato a utilizzare come riparo per la notte i locali della cosiddetta ‘Casa del Diavolo’, nei pressi del deposito ferroviario di Cuneo. “Almeno fino a 12 giorni fa - ha spiegato Sturlese nella sua interrogazione - quando sarebbero stati allontanati dall’edificio dalle forze dell’ordine”. Altre persone (circa 8) continuerebbero a pernottare nel portico del Movicentro.
“Nel weekend scorso quando ci sono state le temperature più basse c’erano posti disponibili nel dormitorio - ha concluso la vicesindaco -. Nessuno è stato rifiutato, ma il tema delle persone più refrattarie ad usufruire dei servizi messi in campo è piuttosto complesso”.
s.m.
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