Guerra, caro prezzi e rischio stop tir: assalto ai supermercati
Svuotati gli scaffali di pasta, farine e biscotti come accaduto nel marzo 2020, all’inizio della pandemiaPasta, conserve, olio di semi, biscotti, ma anche farine e lieviti. Sono i beni presi d’assalto nei supermercati della provincia di Cuneo (sull’onda di quanto sta avvenendo nel resto del Paese). Chi è andato a fare la spesa negli ultimi giorni ha potuto constatare quanto le corsie siano piene di buchi un po’ ovunque. Non una disperata corsa all’accaparramento, com’era accaduto nel marzo 2020, quando il Covid era un'incognita e tutti facevano la spesa come se avessero dovuto barricarsi in un bunker per tre anni. Eppure il colpo d’occhio è evidente, tra i rincari dovuti all’aumento dei costi di materie prime, energia e carburanti. Il timore è anche per le reazioni dei camionisti e del mondo dei trasporti, ora sul piede di guerra per gli stessi motivi.
E qualche supermercato ha già messo dei limiti all’acquisto di olio di semi, non tanto per problemi di approvvigionamento - che al momento sono limitati, hanno spiegato le catene in alcune note diffuse agli organi di stampa - ma proprio per gli acquisti compulsivi. Il problema principale riguarda le scorte. L’Ucraina detiene il 60% della produzione e il 75% dell’export di olio di semi di girasole e rappresenta il principale coltivatore di girasoli al mondo. Di conseguenza, se il conflitto dovesse proseguire, le scorte sono destinate ad esaurirsi. E la situazione potrebbe inoltre complicarsi ulteriormente, perché salterebbe la semina. Di conseguenza le imprese si stanno muovendo per riformulare i propri prodotti.
s.m.
CUNEO supermercati - Confltto - Olio di semi di girasole