"I fondi stanziati per il nuovo ospedale siano destinati alla rigenerazione del Santa Croce"
L'Ordine del Giorno presentato da Ugo Sturlese, Luciana Toselli e Aniello Fierro (Cuneo per i Beni Comuni), insieme al collega di Cuneo Mia Claudio Bongiovanni: "Costi e tempi inferiori"Un Ordine del Giorno per chiedere alla Regione Piemonte che i 148,8 milioni di euro destinati al sostegno del progetto di partenariato pubblico-privato e i 32,5 milioni dei fondi ministeriali per il nuovo ospedale di Cuneo siano “dirottati” sulla rigenerazione del “Santa Croce”. Lo hanno presentato i consiglieri comunali di Cuneo per i Beni Comuni Ugo Sturlese, Luciana Toselli e Aniello Fierro, insieme al collega di Cuneo Mia Claudio Bongiovanni. La scorsa settimana durante la conferenza d’intenti organizzata in Provincia è stato annunciato l’ok dell’advisor alla proposta presentata dal gruppo Fininc per la realizzazione del nuovo ospedale cuneese.
Una conferenza che nell’Odg viene definita “iniziativa di nessun valore procedurale, ma di carattere informativo e di marketing politico”. Nel testo vengono ribadite alcune contestazioni contenute in un’interrogazione presentata da Sturlese a inizio febbraio, relativamente ad un contenzioso aperto tra il gruppo Fininc e la Regione Veneto: interrogazione alla quale - si legge nell’Odg - “non è ancora stata fornita risposta”.
Si legge nel testo: “Nella conferenza d'intenti del 15 febbraio non è stata data una risposta alle mie critiche documentate relative al promotore e il presidente Cirio ha cortesemente cercato di rassicurare, sostenendo che non è detto che sia necessariamente il promotore a vincere il bando di gara, pur essendo favorito. Ma questo esito alternativo in realtà è molto difficile. In realtà nell'Art.183 del codice dei contratti, oggi ancora in vigore, è specificato che il promotore ha diritto di prelazione e, anche se non vince, può divenire aggiudicatario, se dichiara di impegnarsi ad adempiere alle obbligazioni contrattuali alle medesime condizioni offerte dall'aggiudicatario. Se non risulta vincente e rinuncia al diritto di prelazione, ha diritto al pagamento delle spese per la predisposizione della proposta da parte dell’aggiudicatario”.
Sturlese, Toselli, Fierro e Bongiovanni sostengono poi che “da un esame di massima il costo dell'opera eseguita in base ai finanziamenti INAIL risulta notevolmente inferiore rispetto a quello della proposta in PPP, senza contare i rischi economico-gestionali che potrebbero palesarsi nel prosieguo del successivo ventennio di contratto. Insomma, il presidente Cirio e l'assessore Icardi si sono rivelati degli abili prestigiatori in questa sorta di gioco delle tre carte nel quale le istituzioni locali hanno rinunciato a svolgere un ruolo attivo”.
“Rimaniamo quindi fermi - prosegue ancora l’Odg - nella convinzione che un intervento di rigenerazione e ampliamento dell'attuale sede del ‘Santa Croce’ sarebbe perfettamente fattibile e avrebbe dei costi e dei tempi sicuramente inferiori rispetto alla scadenza annunciata (ma di quasi impossibile rispetto) del termine di fine opera nel dicembre del 2028”.
L’individuazione della soluzione per il finanziamento del nuovo ospedale cuneese, insomma, non ha placato le polemiche: nel prossimo Consiglio comunale la discussione dell’Ordine del Giorno.
a.d.
CUNEO cuneo