I ghiacciai alpini stanno scomparendo: Legambiente lancia l'allarme (e una raccolta firme)
Nelle Alpi Marittime emblematica la situazione del ghiacciaio est del Clapier, passato dai trenta ettari del 1957 ai quattro del 2022I ghiacciai stanno scomparendo. La loro fusione accelera a causa del cambiamento climatico i cui effetti sono amplificati sull'arco alpino. I dati della campagna Carovana dei Ghiacciai di Legambiente e Cipra, con la partnership scientifica del Comitato Glaciologico Italiano, fanno toccare con mano la morte in diretta dei Ghiacciai italiani. Ambienti di rara bellezza si stanno liquefacendo nel silenzio quasi totale delle istituzioni. Legambiente lancia così l'allarme e avvia una raccolta firme per chiedere azioni concrete articolate in sette punti di un manifesto a tutela dei ghiacciai.
I piccoli ghiacciai delle Alpi Marittime non sono stati indagati da Legambiente, ma le loro condizioni sono impressionanti. I ghiacciai del Muràion e della Maledia nel gruppo Maledia-Clapier sono ormai estinti, quelli del Gelàs, di Peirabroc e del Clapier sono allo spasimo con perdita di massa e superficie. Qualche dato sul ghiacciaio est del Clapier aiuta a delineare il quadro: la superficie nel 1957 era di circa 30 ettari, nel 2010 di 9 ettari e nel 2022 di 4.
Il rapporto European State of the Climate 2022 scrive che in Europa, dal 1997 al 2022, "I ghiacciai hanno perso circa 880 chilometri cubi di ghiaccio. Tra le zone più colpite ci sono le Alpi, con una riduzione dello spessore del ghiaccio, mediamente, di 34 metri". Con questo andamento è facile prevedere che la vita di gran parte dei ghiacciai alpini sotto quota 3500 non sarà lunga.
Al tema dei cambiamenti climatici il Parco delle Alpi Marittime ha dedicato una la mostra "Ultimi ghiacci" allestita presso il Centro informazioni "Luigi Einaudi" Enel Green Power a Entracque.
Il manifesto in sintesi
"Migliorare la governance", istituendo contesti di confronto tra amministratori regionali e locali, gruppi di ricerca, associazioni e imprese, per migliorare la capacità di governance dei ghiacciai europei, le conoscenze e il know-how scientifico e tecnico.
In secondo luogo "Mettere in rete le esperienze" e le "Competenze", per creare "una rete di competenze multidisciplinari da condividere per costituire una Governance Europea dei Ghiacciai (EGG)".
Quarto passaggio è l'idea di "Orientare le scelte dell'Ue" in termini di tutela degli ambienti glaciali, dai ghiacciai alle calotte glaciali e alla riduzione degli impatti sulla criosfera e sull’uso del suolo e dell’acqua.
Quinto: il monitoraggio a livello europeo del rischio criosferico, mettendo in comune le esperienze maturate a livello locale e regionale e costruendo un sistema comune di regole.
Segue l'accrescimento della consapevolezza dei cittadini attraverso la collaborazione con le Università, i Centri di ricerca e la Scuola. E infine la valorizzazione e il coordinamento degli strumenti e le politiche internazionali per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici nelle Alpi, in particolare quelle sviluppate dalla Convenzione delle Alpi come il Piano d’Azione Clima 2.0 della Convenzione delle Alpi, le Linee Guida per l’adattamento locale ai cambiamenti climatici nelle Alpi e le relative iniziative di attuazione come la “Carta di Budoia per l’Adattamento Locale ai cambiamenti climatici".
c.s.
VALDIERI ghiacciai