I lavoratori stagionali che bivaccano al Movicentro fanno discutere il Consiglio comunale
Il M5S propone soluzioni abitative negli immobili a disposizione del Comune, ma il PD e maggioranza storcono il naso. Intanto la Manassero annuncia che i locali della CRI sono stati messi in sicurezza e quest'anno saranno aperti più a lungoL'annosa questione dei lavoratori stagionali che bivaccano nel sottopassaggio del Movicentro ha fatto discutere ancora una volta il Consiglio comunale di Cuneo. Nella serata di ieri, martedì 24 settembre, il Movimento Cinque Stelle ha sottoposto all'assemblea cittadina l'approvazione di un ordine del giorno con alcune proposte d'intervento, ma un emendamento del Partito Democratico ha portato i pentastellati a ritirare il documento, firmato anche dagli esponenti della Cuneo per i Beni Comuni. La diversità di vedute tra i due gruppi è emersa chiaramente nel corso della discussione, risultata comunque vivida e ricca di spunti per i tanti interventi succedutisi.
L'ordine del giorno proposto dall'ex candidato sindaco Manuele Isoardi è stato ispirato, come scritto nello stesso documento, da un articolo di Cuneodice pubblicato lo scorso agosto (Bivacchi al Movicentro, anche quest'estate nulla è cambiato), che riportava l'attenzione sul fenomeno dei lavoratori stagionali che dormono nella zona. “Riconosciamo l'importante impegno del Comune sul tema dell'accoglienza, ma occorre dare un colpo di reni anche per i lavoratori stagionali: all'Amministrazione chiediamo uno sforzo in più” ha esordito il capogruppo M5S.
Tre i punti proposti dal gruppo di minoranza: un'urgente ricognizione degli edifici-alloggi a disposizione del Comune che potrebbero essere utilizzati per soddisfare le esigenze abitative di emergenza, la sensibilizzazione di associazioni e privati del territorio per donare mobili o per rendere abitabili gli eventuali alloggi individuati e l'istituzione di un “centro del dono e del riuso”.
L'idea non ha incontrato il favore dei gruppi di maggioranza, in particolare del Partito Democratico, intervenuto sulla questione con il consigliere Simone Priola: “All'interno del Movicentro esiste una pluralità di condizioni economiche e sociali ed è difficile immaginare un'unica risposta al problema – ha detto il consigliere più giovane dell'assemblea, esprimendo poi perplessità sulle proposte grilline -. Mettere il patrimonio pubblico a disposizione di chi ne ha bisogno è un operazione nobile, ma esiste una graduatoria di persone che sono in attesa”. Da parte del PD sono stati espressi dubbi anche sugli altri punti del documento: “Istituire un luogo in cui la gente doni esula dalle competenze del Comune. A noi risulta che esistano tante associazioni che già fanno questo tipo di attività”. Le riserve dei dem sono state tradotte in un emendamento, tirando una riga rossa sulle proposte dei Cinque Stelle, Priola ha proposto parole più 'generiche' per il nuovo odg: “Impegna (il Sindaco e la Giunta) a favorire la ricerca di soluizioni abitative insieme ai sindacati dei lavoratori agricoli, alle associazioni rappresentative della categoria dei produttori e alle associazioni di volontariato sociale”.
Nella discussione sono intervenute altre forze che compongono l'assemblea, tra cui la Cuneo per i Beni Comuni, che per voce del cofirmatario Ugo Sturlese ha richiesto un intervento più deciso all'amministrazione. “Non si tratta di un numero di persone inaffrontabile, non è possibile continuare a mantenere delle persone in queste condizioni – ha tuonato il decano degli eletti, proponendo un altro punto di vista -. Mi piacerebbe capire perchè nel periodo estivo si sospende la convenzione con la Croce Rossa, aperta solamente nei mesi invernali. Se i locali della CRI fossero aperti anche d'estate risolveremmo una parte del problema”. Altri spunti sono arrivati dall'intervento di Maria Luisa Martello ('Cuneo città d'Europa'): “L'offerta di dormitori che a Cuneo già esiste va potenziata. Va ripristinata la prima accoglienza maschile che ospitava le persone per brevissimi periodi”.
Soluzioni sono state richieste anche dal gruppo della Lega, intervenuto nel dibattito con il volto di Laura Peano: “Puntalmente su tutti gli organi di stampa si torna a dire che sono lavoratori stagionali, continuo a dire che non è così: non c'è una comunicazione di un lavoratore che risulta domiciliato in corso Monviso” ha asserito. “Nonostante questo si tratta di persone che hanno una loro dignità e quest'amministrazione non ha fatto niente. È necessario un impegno a creare un tavolo di lavoro sinergico ed energico per affrontare in modo definitivo il problema”.
In conclusione di dibattito è intervenuta nella discussione la vicesindaco Patrizia Manassero, titolare delle deleghe alle Politiche per l'Integrazione e l'Accoglienza. “Non dormo tranquilla pensando alle persone che passano la notte fuori” ha esordito, per poi fare un quadro del tessuto sociale risultante nei locali adiacenti a quella che, nei progetti dell'amministrazione Valmaggia, avrebbe dovuto diventare la nuova biglietteria della Stazione ferroviaria.
“Non mi piace fare classificazioni – ha chiarito l'ex senatrice - ma in zona ci sono quattro tipologie di persone. In primis cittadini italiani e stranieri che, per scelta, dormono fuori. Spesso su segnalazione della Polizia Municipale mandiamo la Croce Rossa, ma queste persone non vogliono muoversi. L'anno scorso un signore dormiva sulle panchine di piazza Europa e, nonostante il freddo, non siamo riusciti a smuoverlo. Queste persone si rivolgono ai dormitori solo quando l'inverno si fa molto rigido. Tra questi c'è il signore francese che vive al fiume. Il secondo gruppo è composto da persone straniere irregolari, che sono uscite dai CAS o dai percorsi di accoglienza oppure gli è stato negato il diritto di asilo. Su queste non abbiamo possibilità di intervenire. Se ne occupano le associazioni di volontariato (che non hanno vincoli), mentre la Polizia e le forze dell'ordine effettuano i controlli”.
“Infine ci sono i lavoratori stagionali, che sono tanti e contrattualizzati, ma la residenza non si sposta in automatico – ha affermato la Manassero in risposta alle osservazioni della Lega -. Alcuni di loro hanno contratti stagionali, altri hanno contratti giornalieri. Al mattino ci sono i pulmini che li vanno a prendere alla stazione. In questo periodo il freddo rallenta alcune produzioni: loro aspettano fino a fine ottobre che le aziende saldino i conti, poi transiteranno nelle regioni del sud, dove continueranno a lavorare”.
Nel finale del suo intervento la vicesindaco ha reso noti gli interventi realizzati e quelli in itinere: “Abbiamo scelto di mettere in sicurezza il dormitorio della Croce Rossa che si avvale del volontariato e del nostro contributo – ha affermato rivolta a Sturlese - Quest'anno rimarrà aperto più a lungo dello scorso anno. Qui la capacità di assunzione è minore, inoltre è diffusa nei territori dei comuni limitrofi. I ragazzi non vogliono stare in azienda per risparmiare, per questo vanno a mangiare in Caritas e vanno a dormire al Movicentro. È stata aperta la Casa Don Aldo Benevelli che ne accoglie parecchi, così come altri sono in centri distinti. Il Comune ha vinto un bando sulla cooperazione decentrata, mentre a breve verranno comunicati i risultati del progetto di Social Housing”.
Il dibattito si è poi concluso con il Movimento Cinque Stelle che non ha accettato la modifica suggerita dai democratici: “Il tipo di emendamento è riduttivo rispetto alla nostra richiesta” ha sentenziato Isoardi prima di ritirare l'ordine del giorno.
Samuele Mattio
CUNEO Manuele Isoardi - Patrizia Manassero - Movicentro - Senzatetto - Movimento Cinque stelle - Lavoratori stagionali - Bivacchi